pensione anticipata ai docenti, abolizione della legge Fornero e riconoscimento dell'insegnamento come lavoro usurante, superamento dei meccanismi dalla riforma della Buona Scuola di Renzi come il bonus di merito e la chiamata diretta, eliminazione della norma che prevede il limite dei 36 mesi per i docenti precari che svolgano supplenze negli istituti, modifiche dello svolgimento dell'alternanza scuola-lavoro: sono questi i punti della riforma della scuola che la Gilda Insegnanti chiederà al Parlamento neoeletto. L'annuncio è stato fatto dal Coordinatore del sindacato, Rino Di Meglio, all'Assemblea dei docenti di Gorizia, svoltasi nei giorni scorsi.

Soprattutto l'abolizione della riforma Fornero e l'abbassamento dei requisiti di uscita necessari per la pensione anticipata ai docenti, equiparando il proprio lavoro a quello degli usuranti, rappresenta una delle richieste più sentite dall'organico insegnanti che supera, di media, i 50 anni di età.

Pensione anticipata scuola 2018: quota 100 e quota 41 M5S e Lega, sufficiente ai docenti?

Ad oggi, un nuovo meccanismo delle Pensioni che possa superare la riforma Fornero e l'abbassamento dei requisiti per la pensione anticipata sono stati tra le riforme più richieste dai votanti dei partiti vincitori delle elezioni politiche 2018. Il M5S e la Lega hanno proposto, a più riprese, la pensione anticipata con quota 100 (successivamente la Lega ha posto il paletto dell'età minima di 64 anni), la quota 41 per tutti (oltre ai lavoratori precoci), il ripristino dell'opzione donna e il blocco della crescita dei requsiti di uscita.

Per quanto la quota 100 e la quota 41 per tutti rappresentino meccanismi da conquistare a caro prezzo, i docenti ed il personale della scuola potrebbero necessitare di misure differenziate, adeguate alla particolarità del comparto. In ogni modo, i lavoratori della scuola, come tutti gli statali, e soprattutto le donne, hanno subito negli ultimi anni i maggiori incrementi dei propri requisiti di uscita per la pensione di vecchiaia, livellandosi su quelli previsti per i privati, prima a 66 anni e 7 mesi (fino a fine 2018) e, poi, a 67 anni dal 2019.

Abolire la riforma Fornero, legge che impone l'avanzamento dei requisiti di uscita in linea con la speranza di vita ogni due anni dal 2019, costerebbe, secondo il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, tra gli 85 e i 105 miliardi di euro, pari al 5 per cento del Pil. E, in queste stime, rientrerebbero anche i lavoratori della scuola, tuttavia discriminati (in larga parte), dall'accesso alle agevolazioni di uscita con pensione anticipata degli usuranti.

Ultime novità oggi pensione anticipata: uscita 2018-2019 e abolizione Fornero

"Pensione anticipata, stipendi degli statali e riforma della Buona scuola sono state misure scellerate che hanno cambiato il modo di intendere la scuola - ha ammonito Di Meglio durante l'Assemblea dei docenti - L'abolizione della riforma Fornero è un tema molto sentito dagli docenti, costretti a rimanere in servizio fino alla soglia dei 68 anni. Nelle classi ci ritroviamo delle nonne ad accudire degli alunni. E' necessario che la riforma Fornero venga alleggerita per il personale della scuola". La proposta che la Gilda Insegnanti porterà avanti al Parlamento della nuova Legislatura sarà quella del riconoscimento, a tutti i docenti di ogni ordine e grado, e non solo agli insegnanti delle scuole dell'infanzia, del lavoro usurante.

Tale riconoscimento permetterebbe a tutti i docenti di poter aver accesso alle misure di pensione anticipata previste per i precoci con quota 41, l'anticipo pensionistico Ape social a partire da quota 63 anni finanziato dallo Stato e il blocco della crescita dell'età e dei contributi sia della pensione anticipata (dal 2019 si uscirà con 43 anni e 3 mesi di contributi) che della pensione di vecchiaia.

Proposta docenti-tutor: pensione anticipata a quota 63 e assunzioni scuola

Le novità proposte dalla Gilda Insegnanti non si fermano ad una mera riforma dei requisiti delle pensioni, ma guardano ad un miglioramento della qualità del personale di servizio nella scuola e ad un ricambio generazionale più proficuo per la didattica e l'insegamento.

Infatti, oltre alla riforma delle pensioni e all'accesso agevolato alla pensione anticipata, il sindacato porterà avanti la propria proposta al Parlamento di tutoraggio dei docenti più prossimi alla pensione. Come avviene già in altre Nazione della Comunità europea, la proposta rivoluzionerebbe sia gli ultimi anni di servizio nella scuola dei docenti che le nuove assunzioni di giovani insegnanti. "I docenti che sono agli ultimi anni di servizio prima della pensione - spiega Di Meglio - verrebbero alleggeriti rispetto all'orario frontale di lezione e la loro esperienza verrebbe messa a disposizione, con compiti di tutoraggio, a favore degli insegnanti neoassunti". In altre parole, ai docenti si prospetterebbe la possibilità di uscita anticipata a circa quota 63, con alleggerimento del servizio degli anni immediatamente precedenti.