Uno degli argomenti più dibattuti in questo periodo nell'ambito politico è quello delle Pensioni. Movimento 5 stelle e Lega nord, se andassero al Governo, sarebbero pronti a discutere e a valutare, se non l'abrogazione, la modifica alla tanto discussa Riforma Fornero che allontana sempre più l'età dell'uscita dal lavoro di quanti sperano di poter, dopo tanti anni di servizio e sacrifici, godere, finalmente, del meritato riposo.

Quando si va in pensione attualmente

Attualmente, per raggiungere la pensione in base all'età anagrafica - la cosiddetta pensione di vecchiaia - occorrono 66 anni e 7 mesi di età, destinati ad arrivare a 67 anni dal prossimo anno, e almeno 20 anni di contributi versati.

L'adeguamento alle aspettative di vita, grazie alla Legge Fornero, allontana sempre più il traguardo della pensione aumentando l'età anagrafica e creando personale anziano e meno speranze di occupazione per i giovani. La pensione anticipata, invece, non specifica l'età perché contano gli anni contributivi e cioè 42 anni per quanto riguarda i lavoratori uomini e 41 anni e 10 mesi per le lavoratrici, requisiti, anch'essi, destinati ad aumentare a partire da gennaio 2019 che porterà gli anni di contributi maturati a 43 e 3 mesi per gli uomini e 42 e 3 mesi per le donne. Tali requisiti sono indicati su una circolare diramata dall'Inps il 4 aprile scorso.

I piani di M5S e la Lega sulle pensioni

M5S e Lega promettono di vagliare la possibilità di anticipare l'età pensionabile di tre anni rispetto a ciò che è previsto attualmente.

Il programma prevede il taglio delle cosiddette pensioni d’oro e la cancellazione dell'Ape Sociale e dell'Ape Volontario previsti per arginare in parte la Legge Fornero e i suoi effetti, in modo da poter trovare finanziamenti per le future pensioni a quei lavoratori che, con questo sistema, potrebbero lasciare il lavoro in anticipo rispetto a quello attuale.

Quota 41 e Quota 100, due nuovi sistemi

Altri due sistemi, che Lega e M5s si prefiggono di introdurre per questa modifica alla Riforma Fornero, sono quello della Quota 41, con requisiti contributivi e non anagrafici- basta che il lavoratore abbia versato 41 anni di contributi- e Quota 100 che prevede, per l'uscita dal mondo del lavoro, la somma dell'età anagrafica a quella degli anni lavorativi e delle relative quote di contributi versati, fino al raggiungimento della cifra 100.

Per le donne è prevista, anche, la proroga dell'Opzione donna in maniera sperimentale e l'allungamento della lista dei lavori usuranti che permetterebbero, a molte categorie di lavoratori che svolgono mansioni a rischio stress e gravosi, l'uscita anticipata dal lavoro. Vedremo se qualcosa cambierà sul fronte pensione e se i partiti in questione, qualora andassero al Governo, sapranno tener fede ai loro progetti.