Importanti novità arrivano in tema di riforma della pensione anticipata con uscita al raggiungimento della quota 100 e della quota 41 dei lavoratori precoci e della proroga dell'opzione donna dalla bozza di "contratto" firmato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega in caso di guida del prossimo Governo. I due partiti, secondo quanto riporta il portale di Repubblica, sarebbero pronti a mettere a disposizione fino a 5 miliardi di euro annui per le uscite dei lavoratori con la quota 100 a partire dal biennio 2019 e 2020. Per le donne, invece, si andrebbe a riproporre l'uscita anticipata con opzione donna, lo strumento che non è stato confermato dalla legge di Bilancio 2018 con profonda delusione delle lavoratrici che ne attendevano la proroga.

Con queste due misure, i due partiti puntano all'aggiramento dei vincoli della riforma delle pensioni di Elsa Fornero. Novità, pertanto, sono attese sui requisiti da raggiungere per andare in pensione: al momento, il contratto rappresenta una bozza di riforme da tradurre con provvedimenti legislativi a Governo costituito.

Uscita pensione anticipata a quota 100 e precoci quota 41: ecco i possibili requisiti M5S e Lega

La pensione anticipata al raggiungimento della quota 100, secondo quanto riportato nella bozza del contratto tra Lega e M5S, prevederebbe di calcolare la propria età di uscita sommando il requisito anagrafico con gli anni di contributi. Occorrerà fare quota 100 e, secondo quanto riporta Repubblica, la somma non prevederebbe un'età minima di uscita, come si era letto nel programma della Lega preparato da Alberto Brambilla.

Le combinazioni possibili sarebbero molteplici: a 64 anni (età minima in precedenza fissata dalla Lega), occorrerebbero 36 anni di contributi. Aumentando gli anni dei versamenti, sarebbe possibile accedere alla pensione ad un'età più bassa. Si potrebbe uscire anche a 60 anni con 40 di contributi. Nel programma dei due partiti vi è anche la possibilità di uscita prima dei sessant'anni: infatti, all'età di 59 anni, per i lavoratori precoci, l'uscita sarebbe possibile utilizzando la quota 41, "tenendo conto di chi lavori in attività considerate usuranti".

Quest'ultima precisazione, tuttavia, farebbe pensare a una serie di paletti da soddisfare per rientrare tra i precoci. Verrebbe ammorbidita, pertanto, la posizione della "Quota 41 per tutti", riservandola sì a chi abbia iniziato a lavorare presto purché si rientri, in ogni modo, in attività lavorative classificate come "usuranti".

Pensione anticipata: proroga opzione donna 2018 oltre a quota 41 e quota 100?

La quota 100 e la quota 41 dei precoci assicurerebbero, pertanto, l'uscita dei lavoratori ben prima dei requisiti previsti, ad oggi, per la pensione anticipata della riforma Fornero (dal 1° gennaio 2019 saranno indispensabili 43 anni e 3 mesi di contributi) e della pensione di vecchiaia, in aumento a 67 anni dall'anno prossimo. Ma ci sono novità anche per le donne: verrebbe riproposta la possibilità di uscita anticipata con opzione donna, con fine del lavoro a 58 anni (per le autonome) e a 57 anni (per le lavoratrici dipendenti). Tuttavia, come nelle precedenti versioni della misura di pensione anticipata, le lavoratrici dovrebbero accettare il ricalcolo della pensione attraverso il meccanismo contributivo: secondo le relazioni accompagnatorie alle precedenti leggi di Bilancio, tale ricalcolo decurterebbe l'assegno all'incirca del 30 per cento rispetto all'uscita con pensione di vecchiaia. Rimarrebbe in vigore anche il numero di anni di contributi, pari a 35.