Con l'accordo trovato fra la Lega e il Movimento 5 Stelle e la stipula del nuovo contratto di Governo è stato raggiunto un passo decisamente importante che potrebbe finalmente dar vita a nuovi interventi sulle Pensioni, sul tema lavoro e giovani e sulla lotta all'immigrazione anche se non è stato ancora designato il nome del nuovo Premier che siederà a Palazzo Chigi.

Molti sono gli interventi in campo previdenziale che potrebbero essere introdotti e che sono stati più volte sbandierati a margine della campagna elettorale che ha portato alle elezioni politiche del 4 marzo scorso.

Si tratta della famigerata quota 100 che renderebbe più flessibile l'uscita dall'attività lavorativa e della quota 41 che, invece, sarebbe riservata alla categoria dei lavoratori precoci, ovvero, coloro che hanno iniziato la propria attività lavorativa prima del compimento del 19 esimo anno di età anagrafica e che quindi, hanno lunghe carriere contributive alle spalle.

Il sistema delle quote penalizzante per i giovani e le donne

Misure che però sono oggetto di critiche da vari economisti e gruppi politici per via degli enormi investimenti richiesti che secondo l'economista Carlo Cottarelli arriverebbero fino a 15 miliardi di euro. Secondo quanto riportato da "Il Sole 24 Ore", però non si tratterebbe solo di una questione finanziaria: l'introduzione del sistema delle quote, infatti, potrebbe rivelarsi penalizzante per alcune categorie di lavoratori.

Con Quota 100, infatti, avranno un vantaggio tutti coloro che intenderanno usufruire del pensionamento anticipato ma nello stesso tempo penalizzeranno i pensionati di vecchiaia. Con il superamento della precedente Riforma Fornero sbandierato da Lega Nord e Movimento 5 Stelle, si darà un vantaggio ai lavoratori più anziani con carriere continue mentre resteranno sempre di più penalizzati i giovani e le lavoratrici che spesso svolgono lavori discontinui.

Di fondamentale importanza, è anche il cosiddetto reddito di cittadinanza lanciato dal leader pentastellato Luigi Di Maio che comunque non riuscirebbe a compensare quello che le giovani generazioni andrebbero a perdere con la flat tax.

Nel 2017 pensioni anticipate più alte rispetto a quelle di vecchiaia

E' sempre il "Sole 24 Ore", a sottolineare che nel 2017 le pensioni anticipate sono state circa 160 mila erogate a favore dei lavoratori con un'età media di 61 anni mentre le pensioni di vecchiaia sono state di meno e con importi inferiori erogate a favore di lavoratori e lavoratrici con un'età media di 66 anni e 7 mesi.