Uscita a partire dai 60 anni di età anagrafica accompagnati dai 40 anni di versamenti contributivi oltre all'uscita anticipata per le lavoratrici; sono alcuni punti chiave contenuti nel nuovo contratto di Governo stipulato nei giorni scorsi fra Lega Nord e il Movimento 5 Stelle che dovrebbe portare alla formazione della nuova squadra di Governo e dare finalmente un futuro agli italiani.

Con la nuova bozza del contratto, infatti, dovrebbero essere affrontati i temi tanto sbandierati a margine della campagna elettorale prima delle elezioni politiche del 4 marzo: dalla flat tax, alla lotta all'immigrazione clandestina, al superamento della precedente Riforma Fornero, al taglio dei vitalizi e agli sgravi fiscali a favore delle imprese al fine di incentivare le giovani generazioni.

Per la Quota 100 servono circa 70 miliardi

Come affermato dal Leader del Carroccio Matteo Salvini, la riforma Fornero è una legge da smontare visto che a partire dal 2012 ha penalizzato gran parte degli italiani togliendo loro la possibilità di accedere al pensionamento. Un intervento che stando alle recenti stime richiederebbe un investimento pari a 15 miliardi all'anno per un totale di circa 70 miliardi di euro. A ricordarlo è l'ex responsabile della spending review Carlo Cottarelli. Nella bozza del contratto, invece, si evince lo stanziamento di circa 5 miliardi di euro da destinare alla misura che metterebbe finalmente a riposo coloro che hanno raggiunto i requisiti pensionistici con il superamento della Legge Fornero e il ricorso al sistema delle quote (Quota 100 e Quota 41).

Cifra che potrebbe non bastare per un intervento del genere.

Il contratto darebbe spazio anche alle misure riservati ai cosiddetti lavoratori precoci affinché abbiano la possibilità di accedere al pensionamento dopo il versamento di almeno 41 anni di contributi. "Daremo la possibilità di uscire dal lavoro con l'obiettivo di consentire al raggiungimento dell'età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva, tenuto conto dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti", si legge dalla bozza.

Spazio anche all'Opzione Donna

Inoltre, una 'via di fuga' sembra esserci anche per le lavoratrici, le quali potranno optare per il sistema contributivo con la possibilità di lasciare in anticipo l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 57-58 anni di età anagrafica accompagnati dai 35 anni di anzianità contributiva anche se ancora bisogna quantificare i costi da sostenere.