Prevede anche la riforma Pensioni, come ampiamente annunciato, il cosiddetto contratto di governo redatto da tecnici della Lega e del Movimento 5 stelle e adesso al vaglio di Matteo Salvini e Luigi Di Maio per la “bollinatura” finale prima di sottoporre il documento al Capo dello Stato. Sergio Mattarella ha già fatto sapere di leggere solo testi definitivi e non bozze di programma. Ancora, tuttavia, resta il mistero sul nome del possibile presidente del Consiglio dei Ministri che dovrà essere indicato al presidente della Repubblica nelle prossime consultazioni al Quirinale.

Governo, concluso lavoro su contratto M5s-Lega

"Il tavolo – ha dichiarato il parlamentare del M5s Alfonso Bonafede parlando con i giornalisti a margine dell’incontro di oggi con i tecnici leghisti - ha concluso il suo lavoro”. Ora la parola passa ai leader dei due schieramenti che in queste ore continuano a incontrarsi e a tenersi in contatto per poi comunicare agli elettori in diretta su Facebook le decisioni prese. “Adesso il risultato di questo lavoro – ha spiegato - verrà sottoposto all'attenzione di Luigi Di Maio e Matteo Salvini affinché possano confrontarsi su alcuni punti - ha proseguito - che ancora vanno risolti". Il contratto prevede 29 punti, approfondiamo in questo articolo su uno dei punti più importanti, il punto 16, intitolato “Pensioni.

Stop legge Fornero”.

La parola passa adesso a Matteo Salvini e a Luigi Di Maio

Il governo giallo-verde, secondo quanto viene messo nero su bianco nel “Contratto per il governo del cambiamento” pubblicato dall’agenzia di stampa Ansa, prevede l’abrogazione degli squilibri del sistema pensionistico introdotti dalla legge Fornero.

L’impegno è quello di stanziare cinque miliardi di euro per favorire il pensionamento dei lavoratori finora esclusi dai “benefici” previsti per alcune categorie dagli interventi messi in campo dal Governo Renzi prima e dal Governo Gentiloni poi. Così come promesso in campagna elettorale sia dal Movimento 5 stelle che dalla Lega, sin da subito, in caso di governo giallo-verde, verrà introdotta la quota 100 e saranno tenute in considerazione le particolari condizioni delle persone impegnate in lavori usuranti.

Si punta, inoltre, nell’ambito di un riordino del sistema di welfare, a separare misure assistenziali da quelle previdenziali.

Sulla riforma pensioni previsto lo stop alla legge Fornero

Nel contrato di governo anche una delle misure più attesa, quella per cui da anni si battono migliaia di lavoratrici, sia in piazza con diverse manifestazioni sia sui social network con post e commenti quotidiani, cioè la proroga della formula Opzione donna per la pensione anticipata rosa. Misura che però non verrà resa strutturale ma che verrà prorogata usando le risorse economiche a disposizione. Nessun riferimento, però, a un’altra misura tanto attesa, la Quota 41 per i lavoratori precoci. Non si fa nessun cenno nel contratto Lega-M5s, come nessun riferimento si fa ad altre misure capaci di favorire la staffetta generazionale.

Al di là del titolo ad effetto del punto numero 16 del contratto giallo-verde - “Pensioni. Stop legge Fornero” – pare di capire che di fatto non verrà abolita la riforma previdenziale varata nel 2011 dal Governo Monti con il sostegno parlamentare della maggioranza di larghe intese che andava dal Partito democratico allora guidato da Pierluigi Bersani e da Forza Italia sempre presieduta da Silvio Berlusconi.