La riforma delle Pensioni non può essere la priorità del governo, bisogna pensare prima di tutto a creare nuove opportunità di lavoro per i giovani. E’ questo, in sintesi, il messaggio mandato al Governo Conte dal leader di Confindustria Vincenzo Boccia. "Sono una questione – ha detto Boccia parlando di pensioni a margine dell’assemblea dell'Unione industriale di Torino - ma non possono essere la questione prioritaria del Paese". Attenzioni e risorse dell’esecutivo, secondo il presidente degli industriali, dovrebbero essere concentrate altrove, in particolare bisognerebbe puntare su misure finalizzate a favorire la competitività delle imprese italiane affinché possano creare nuove opportunità occupazionali.

Confindustria: pensioni non sono una priorità

Per Boccia occorre “parlare di lavoro e giovani”. Il leader di Confindustria sostiene che bisogna da un lato mostrare “attenzione alle politiche per i giovani con piani di inclusione nella Pubblica amministrazione e nel privato”, dall’altro lato mettere in campo misure capaci di rendere le imprese più competitive in modo che possano creare nuove “occasioni di lavoro strutturali". Proposte che, in teoria, puntano a contrastare la disoccupazione giovanile e il precariato. La presa di posizione del leader degli industriali arriva pochi giorni dopo le dichiarazioni del ministro del Lavoro Luigi Di Maio sui tagli alle cosiddette pensioni d’oro. Il vicepremier ha parlato del piano dell’esecutivo gialloverde che prevede il taglio alle pensioni superiori a 4-5 mila euro nella parte non coperta dai contributi previdenziali per finanziare il tanto atteso aumento delle pensioni minime, uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 stelle insieme al reddito di cittadinanza.

Boccia ‘replica’ a Di Maio su tagli a pensioni d’oro

Il ministro Di Maio, però, ha evitato di parlare del superamento della legge Fornero su cui ha invece insistito nei giorni scorsi il vicepremier leghista Matteo Salvini. Il piano di riforma pensioni del governo gialloverde prevede la Quota 100 per tutti, la Quota 41 per i lavoratori precoci, la proroga del regime sperimentale di Opzione donna, tutte misure di cui ancora, al di là dei titoli, si dovranno conoscere i dettagli.

Di certo c’è che su queste misure il ministro del Lavoro negli ultimi giorni ha preferito non esprimersi e ha concentrato di più l’attenzione sul taglio alle pensioni d’oro e al reddito di cittadinanza, ma è altrettanto certo che sulla questione previdenziale tante sono le aspettative alimentate in campagna elettorale sia dei pentastellati sia dai leghisti oggi insieme al governo del Paese.