Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 8 giungo 2018 vedono proseguire il dibattito sulle opzioni di flessibilità previdenziale e sui relativi vincoli anagrafici. Fanno discutere, in particolare, i paletti riguardanti l'innalzamento dell'età anagrafica sia in merito alla Quota 100 che all'opzione donna. D'altra parte, un'eccessiva rigidità nei criteri di accesso ai nuovi strumenti potrebbe mettere a rischio il superamento della legge Fornero, pertanto sulla questione è importante innanzitutto comprendere quali sono i criteri di partenza per la discussione della riforma di settore.
Nel frattempo arrivano alcuni interessanti dati anche in merito alla previdenza complementare. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni flessibili: dalla quota 100 all'opzione donna, cresce la preoccupazione per i vincoli anagrafici
Il dibattito sulla flessibilità previdenziale non è ancora entrato nel vivo, ma le discussioni si fanno già accese in merito ai possibili limiti posti nell'accesso alle nuove opzioni. Da un lato la nuova quota 100 potrebbe infatti prevedere un vincolo anagrafico a 64 anni, oltre che un ricalcolo contributivo (che andrebbe a toccare anche la quota 41,5). Dall'altro lato anche l'eventuale proroga dell'opzione donna rischia di vedere un innalzamento dei requisiti anagrafici (in precedenza accessibile a partire dai 57 anni di età, un anno in più per le autonome).
Insomma, le nuove ipotesi potrebbero generare anche una parziale delusione nei confronti di chi aveva posto elevate aspettative rispetto alla nuova riforma del comparto previdenziale. Anche perché con i nuovi vincoli anagrafici per molti potrebbe non ravvisarsi un vero e proprio superamento della legge Fornero.
Armiliato (CODS) commenta le nuove dichiarazioni sull'opzione donna
Proprio riguardo il delicato tema della proroga di opzione donna è tornata ad intervenire la fondatrice del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato, riportando che nella giornata di ieri il Dott. Alberto Brambilla ha preso posizione anche in merito alla misura.
Secondo quanto attribuito all'esperto previdenziale all'interno del gruppo, "Opzione Donna NON verrà prorogata alle condizioni di 57/58 anni, però voglio dire che ci sarà lì uno sconto che noi abbiamo immaginato in funzione del numero dei figli e, quindi, una età ridotta scontata ulteriormente per ogni figlio". Nella giornata di ieri abbiamo contattato Armiliato per chiedere un riscontro anche in merito alla Quota 100 ed il responso è stato di preoccupazione, stante che il vincolo anagrafico a 64 anni per l'amministratrice non rende la quota una pensione per donne, "a meno che non siano riconosciuti e valorizzati in almeno tre/quattro anni i lavori di cura, ovvero ‘il secondo’ lavoro non retribuito che le donne svolgono a vantaggio di tutta la comunità".
Damiano (PD): su flessibilità promessa priva di contenuto
Dopo le ultime notizie in arrivo sulla flessibilità previdenziale torna a prendere posizione Cesare Damiano (PD), rilevando che "la promessa di Salvini di smontare la legge Fornero e tornare a Quota 100 è una affermazione come al solito efficace sul piano della comunicazione, ma priva di contenuto". Secondo l'ex Presidente della Commissione lavoro alla Camera, "il Governo ha il dovere di dirci qual è la proposta concreta". In particolare, l'esponente dem chiede di indicare se c'è un vincolo a 64 anni, perché in tal caso la misura "risolverebbe ben poco". Ed anzi, si rischierebbe un peggioramento della situazione qualora si decidesse di togliere l'APE sociale, eliminando le agevolazioni per chi svolge lavori gravosi.
Mentre restano ancora da risolvere le questioni riguardanti gli esodati e l'aspettativa di vita. Un meccanismo che bisogna rallentare o cancellare, "se non vogliamo andare in pensione a 70 anni. Che ne dice il Governo?", domanda Damiano.
La crisi colpisce il settore della previdenza complementare: aumentano le posizioni senza versamenti di contributi
Cresce il numero complessivo degli iscritti alla previdenza complementare (raggiungendo i 7,6 milioni di iscritti), ma al contempo crescono anche coloro che non effettuano più versamenti nella propria posizione. È quanto emerge dall'ultima relazione annuale della Covip, all'interno della quale si evidenzia che il tasso di adesione resta basso tra le donne ed i giovani al di sotto dei 35 anni.
Per quanto riguarda invece le risorse in gestione, quest'ultime ammontano a più di 240 miliardi di euro.
Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e Lavoro" in merito alle ultime novità su welfare e previdenza riportate nell'articolo.