Andare in pensione anticipatamente sarà probabilmente possibile anche con la quota 41, ma il superamento della legge Fornero potrebbe provocare degli effetti collaterali. Il parametro negativo più importante che subirebbe chi volesse uscire prima dal mondo del lavoro riguarda il taglio dell'importo della pensione fino al 10% in meno per sostenere il nuovo sistema contributivo previdenziale. Una riduzione che, se fosse confermata, andrebbe a copertura della nuova manovra e dei conti pubblici, ma avrebbe delle ripercussioni non di poco conto.

Con quota 41 rischio assegno più basso per coprire le casse dello Stato

La misura che consentirebbe a molti lavoratori di godersi prima la propria quiescenza con 41 anni di contributi versati senza limiti di età anagrafica, pare sia attuabile solo attraverso un ricalcolo dell'assegno secondo quanto previsto dal nuovo sistema contributivo.

Tale ricalcolo servirebbe proprio a garantire la copertura dello stesso provvedimento riguardante il prepensionamento e rendere la spesa più sostenibile per lo Stato. Ma secondo quanto annunciato recentemente dal vicepremier Matteo Salvini, l'obiettivo quota 41 sarà perseguibile anche attraverso una maggiore disponibilità dei conti pubblici grazie alla rinegoziazione delle regole europee.

Secondo il ministro dell'interno, una volta sanati perfino i contenziosi di Equitalia, ora Agenzia delle Entrate, tramite la pace fiscale, lo Stato godrà di numeri adeguati per far partire il nuovo sistema previdenziale.

Pensione anticipata a rischio anche per i giovani

Di fatto, la quota 41 sarebbe un investimento. Ma secondo quanto riportato su molti giornali, tale manovra rischierebbe di penalizzare, forse pesantemente, le future generazioni che avranno bisogno di andare in pensione prima.

Il problema fondamentale riguarda le coperture economiche: se la coperta verrà accorciata per poter far fronte a determinati impegni previdenziali, sarà poi molto difficile, se non impossibile, in futuro, porre una toppa. Il rischio per i giovani di ritrovarsi un assegno sempre più ridotto rispetto a quello attuale, potrebbe essere un problema da non perdere di vista.

Quota 41 modificherebbe contributi versati con metodo retributivo

La misura attuativa vedrebbe modificare il valore contributivo dei versamenti effettuati dal 1996 al 2012 da chi ha almeno 18 anni di contratto precedente la riforma Dini, in quanto la nuova quota 41 andrebbe a sostituire il metodo di calcolo retributivo.