Arrivano novità sui requisiti di uscita delle Pensioni di vecchiaia e della pensione anticipata che seguono le regole della legge Fornero, ovvero quelle basate sull'adeguamento delle età e dei contributi alla speranza di vita. La Ragioneria dello Stato, infatti, ha rivisto le precedenti previsioni di incremento delle pensioni che prevedevano il doppio scalino nel 2019 di cinque mesi e nel 2021 di altri tre. In base allo studio dell'andamento della speranza di vita la pensione di vecchiaia, in aumento a 67 anni dal 1° gennaio 2019 rispetto ai 66 e 7 mesi occorrenti fino al termine del 2018, rimarranno ferme per quattro anni, fino al 2022.

Allo stesso modo, la pensione anticipata, in aumento a 43 anni e tre mesi di contributi dal 2019, rimarrà con i medesimi requisiti previdenziali fino al 2022. Di pari passo, la pensione anticipata del meccanismo contributivo, riguardante i lavoratori dal 1° gennaio 1996, allontanerà l'uscita di cinque mesi dal 2019 per l'intero quadriennio.

Quota 100, quota 41 precoci e non solo: uscita pensione anticipata con requisiti Fornero

Pertanto, parallelamente alla riforma delle pensioni sulla quale il Governo Conte, con i due ministri di maggioranza, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, si misurerà per le uscite a quota 100 e l'eventuale pensione dei precoci a quota 41, continueranno ad essere in vigore le vecchie regole della riforma Fornero, con le pensioni anticipate e di vecchiaia legate al crescere della speranza di vita.

Il primo meccanismo di uscita, la pensione anticipata di soli contributi, in aumento dal 2019 a 43 anni e 3 mesi per gli uomini e a 42,3 per le lavoratrici, rimarrà in vigore con questi requisiti fino al 2022 per poi aumentare nel biennio 2023/2024 a 43 anni e sei mesi (le donne manterranno sempre l'anno di sconto), a 43 anni e 9 mesi dal 2025/2026 e a 44 anni dal 2027/2028.

Gli ulteriori aggiornamenti dettati dalla speranza di vita, aumenteranno le pensioni anticipate a 44 anni e 3 mesi nel biennio 2029 e 2030 e a 44 anni e 4 mesi nel 2031 e 2032.

Pensione anticipata e aspettativa di vita: verifica uscita dalla data di nascita dal 2018 al 2032

Ulteriori novità sono previste anche per la pensione anticipata dei lavoratori ricadenti interamente nel meccanismo contributivo, ovvero i contribuenti da data successiva al 1° gennaio 1996.

Per le ultime generazioni di lavoratori, infatti, è prevista la pensione anticipata con almeno 20 anni di contributi e un importo della pensione futura di almeno 2,8 volte quello dell'assegno sociale, requisito restrittivo, quest'ultimo, più volte messo in discussione proprio dalla Lega di Matteo Salvini in campagna elettorale. Fino al 31 dicembre 2018 le uscite anticipate sono stabilite ad almeno 63 anni e 7 mesi. La nostra Redazione ha elaborato un meccanismo di verifica dei requisiti di uscita, adeguati ai parametri rivisti dalla Ragioneria di Stato, partendo dalla propria data di nascita. Per le uscite fino al 31 dicembre prossimo, dunque, i lavoratori, oltre ai 20 anni di contributi, dovranno essere nati entro il 1° giugno del 1955, mentre i parametri delle pensioni anticipate saranno soddisfatti nel 2019 a partire dalla maturazione dei 64 anni, con date di nascita, rispettivamente, non oltre il 1° gennaio del 1956, del 1957 (per il 2020), del 1958 (per il 2021) e del 1959 (per il 2022).

La pensione anticipata di chi ricada nel meccanismo interamente contributivo tornerà ad adeguare l'età di uscita nel biennio 2023/2024 quando sarà necessario avere almeno 64 anni e 3 mesi. La verifica dalla propria data di nascita rigaurda i nati entro il 1° ottobre del 1960 (per il 2023) e del 1961 (per il 2024). L'età della pensione anticipata si adeguerà ancora nei bienni successivi, dettando i seguenti requisiti:

  • nel 2025/2026 uscita a 64 anni e 6 mesi (date di nascita, rispettivamente, il 1° luglio del 1961 e del 1962;
  • nel 2027/2028 pensione anticipata a 64 anni e 9 mesi (data di nascita entro il 1° aprile 1963 e 1964);
  • nel 2029/2030 a 65 anni (1° gennaio 1965 e 1966);
  • nel 2031/2032 a 65 anni e un mese (1° dicembre 1966 e 1967).