Quando si parla di necessità di superamento della legge Fornero è perché l’ultima vera riforma previdenziale di cui si ha memoria, quella del governo Monti, ha pesantemente inasprito i requisiti per andare in pensione. Il sistema è diventato rigido dal punto di vista dei requisiti di accesso alle prestazioni previdenziali e privo di flessibilità. Ecco perché l’esecutivo giallo-verde, l’attuale governo Conte sta cercando di provvedere ad una riforma che partirà con ogni probabilità con la quota 100 dal 2019. Interventi radicali immediati non potranno essere fatti per ammissione anche dell’attuale Ministro dell’interno e fermo sostenitore della necessità di cancellare la legge Fornero, Matteo Salvini.

Quota 41, opzione donna ed altri ritocchi all’attuale sistema necessiteranno di più tempo. L’esecutivo inoltre, stando alle ultime indiscrezioni, sembra orientato a mettere un freno anche al meccanismo che lega i requisiti previdenziali all’aspettativa di vita. Un meccanismo questo che continua a spostare in avanti nel tempo i requisiti di accesso a molte misure pensionistiche. Congelare l’aspettativa di vita per le Pensioni e gli ultimi aggiornamenti su questo aspetto è oggetto di un interessante articolo del quotidiano “Il Messaggero”. Probabilmente l’anno venturo tutto resterà come previsto proprio dalla riforma Fornero, ma lo stop al pesante meccanismo potrebbe essere predisposto per gli anni successivi di questa legislatura.

Aspettativa di vita

l legame tra pensioni e aspettativa di vita non è da addebitare al governo Monti e quindi all’allora Ministro Fornero. Infatti questo meccanismo è stato introdotto nel 2009 dal governo Berlusconi, ma la Fornero lo ha confermato e reso più pesante. Età pensionabile e contribuzione versata, cioè i requisiti per la pensione di vecchiaia e per quella anticipata, si adeguano alla speranza di vita del triennio precedente come calcolata e stimata dall’Istituto Nazionale di Statistica, l’Istat.

Per il 2019 da tempo è confermato uno scatto di 5 mesi che porterà la pensione anticipata alla soglia dei 43 anni e 3 mesi di contribuzione versata (se trattasi di donne la soglia è 42 anni e 10 mesi). Sempre di 5 mesi lo scatto per la pensione di vecchiaia la cui età pensionabile salirà a 67 anni.

Il lavoro di Salvini e Di Maio

Come dicevamo il governo punta a stoppare questo continuo aumento dei requisiti di accesso alle pensioni. Il problema anche per questo aspetto e come riporta il Messaggero, resta quello dei conti pubblici. Tecnici ed economisti calcolano che stoppare questo meccanismo avrebbe in un periodo medio-lungo un impatto sui conti pubblici superiore per esempio a quello che avrà la quota 100. I due leader dei partiti di maggioranza però continuano a spingere in questa direzione che a congelamento dell’aspettativa di vita messo in atto, insieme a quota 100, quota 41 ed opzione donna, potrebbe portare davvero alla riforma del sistema come promesso da entrambi. Lo stop all’aspettativa di vita adesso è al vaglio del Ministero dell’Economia che ne deve valutare la sostenibilità e che oggi appare improbabile.

In pratica, appare esercizio azzardato il blocco immediato che farebbe restare la pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi anche l’anno venturo. Stesso discorso per la pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi. Queste soglie saranno appannaggio di soggetti che le completano entro il prossimo 31 dicembre. Nel 2019 come abbiamo sottolineato in precedenza, ci sarà la pensione anticipata con 43 anni e 3 mesi di contributi e la pensione di vecchiaia a 67 anni. Sembra in via di valutazione anche un eventuale stop solo per le pensioni scollegate dai vincoli anagrafici. Questo perché si pensa che il collegamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita possa essere logico, ma non è lo stesso per il requisito contributivo per le pensioni di anzianità, perché ci sono lavori e lavori ed in base all’attività di lavoro svolta, la speranza di vita sicuramente cambia.

Lo stop, se il Mef darà il via libera, potrebbe partire dal 2021, quando è previsto l’ennesimo scatto per la stima di vita. In pratica, se tutto andrà come sembra, l’ultimo scatto sarebbe questo che andrà ad incidere sulle pensioni nel 2019 e poi basta.