Non si placano le diatribe sulla pensione anticipata con quota 100: sui social la misura non convince i lavoratori, specie i precoci, le donne e gli esodati, che la reputano inutile alla loro sorte previdenziale e assolutamente lontana dalla promesse fatte in campagna elettorale. Il problema grosso della quota 100 è che non sarà esente da vincoli, ma anzi, vi saranno ben 3 paletti, 2 confermati, l’altro sarebbe allo studio del Governo, stando alle indiscrezioni apparse su Il Messaggero.

Pensioni, dal 2019 quota 100 secca: 38+62, ma spunta il terzo vincolo/paletto

Chiaro è stato Claudio Durigon a ‘Il Sole 24 Ore’ e a 'Il Messaggero' facendo notare come nel 2019 il Governo procederà con una “quota 100 secca, 38+62”. Ossia per poter accedervi bisognerà avere 2 requisiti di base inevitabili, uno contributivo, occorrono almeno 38 anni di contributi, ed uno anagrafico, servono 62 anni d’età. Se uno dei due requisiti viene meno, la quota non sarà 100, ma dovrà essere perfezionata. Immaginiamo un lavoratore che ha alle spalle 40 anni di contributi e 60 d’età: dovrà attendere, nonostante i contributi versati siano maggiori a quelli richiesti, 2 anni per poter accedere alla quota 100.

Il lavoratore non potrà accedervi subito, perché troppo giovane per pensionarsi. Potrà dunque andare con quota 102, 62+40. Così come chi ha 63 anni e 37 di contributi potrà accedervi solo dopo 1 altro anno di lavoro, necessario per perfezionare il requisito contributivo, sebbene quello anagrafico sia già maturato, con quota 101.

Il terzo paletto allo studio del Governo sarebbe il divieto di cumulo di pensione e redditi da lavoro per chi lascia a 62 anni. Visto che lo scopo del Governo con quota 100, palesemente dichiarato, è quello di garantire il turn-over generazionale, il terzo vincolo potrebbe avere una finalità strategica. Impedire appunto a chi è già in pensione continuare ad avere rapporti di consulenza con la propria azienda arrotondando da un lato la pensione, e dall'altro - a detta del Governo - ostacolando l’ingresso di una nuova leva.

Non è ancora stato stabilito se il divieto di cumulo sarà assoluto oppure se vi sarà un meccanismo di penalizzazione disincentivante per chi volesse procedere in tal senso. Nonostante il terzo paletto/vincolo, la quota 100 non convince moltissime categorie di lavoratori, ecco i delusi.

Quota 100 chi taglia fuori? I delusi dalle ipotesi trapelate

Lo scenario fa infuriare più categorie, da un alto le donne che sostengono che la misura privilegi solo quante hanno avuto la fortuna di avere carriere continuative, tagliandone dunque fuori quante non sono riuscite, a maturare 38 anni di contributi nella propria vita, avendo spesso conciliato il loro ruolo di lavoratrice con quello di caregiver. Ma anche i precoci, che ritengono paradossale, avendo alle spalle 41/42 anni di contributi, non potervi rientrare non avendo 62 anni.

Oltre il danno la beffa, dicono all'unisono, conta più l’età o i contributi versati? Infine vi sono gli esodati, senza reddito da lavoro da ormai 7 anni, che non hanno certamente avuto modo di perfezionare i 38 anni di contributi richiesti. La riforma delle Pensioni del nuovo Governo - si chiedono in molti sui social - alla fine sarà solo questo? Quota 100 secca, senza tagli, da 62 anni e 38 di contributi?