Tecnici ancora al lavoro per studiare gli ultimi dettagli di quota 100 in vista dell'entrata in vigore della prossima Legge di Stabilità. Come ormai tanti sanno, la nuova manovra finanziaria riporterà solo i costi derivanti dalla misura, ma il provvedimento potrebbe arrivare con decreti ad hoc.

Previste sette finestre per agguantare quota 100

Come riportato dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, il Governo giallo-verde ha ipotizzato l'introduzione delle finestre trimestrali per l'accesso al pensionamento anticipato, volto a ridurre il peso dell'onere che le misure in campo previdenziale comporterebbero per le casse statali.

Per i lavoratori appartenenti al settore privato sono previste quattro finestre, la prima delle quali si aprirà ad aprile, mentre per i dipendenti della Pubblica Amministrazione sono previste due finestre ogni sei mesi. L'altra finestra di dodici mesi, invece, è dedicata per i lavoratori del comparto scuola.

Inoltre, sempre secondo quanto specificato da Il Sole 24 Ore, è previsto un mini-versamento, che non comporterà nessuna penalizzazione, per colmare i vuoti contributivi cumulati negli anni successivi il 1996. Si tratta della cosiddetta pace contributiva, una norma pensata anche per i più giovani che, a causa dei lavori saltuari, si ritrovano con carriere discontinue. Per usufruire della pace contributiva occorrono il raggiungimento di almeno 20 anni di contribuzione, 62 anni di età anagrafica e i 38 anni di anzianità contributiva.

Tecnici al lavoro sul reddito di cittadinanza

Inoltre i tecnici di Palazzo Chigi sono al lavoro per trovare una soluzione al problema legato alle risorse da impiegare per il cosiddetto reddito di cittadinanza che prevede l'erogazione di 780 euro mensili a favore dei disoccupati o inoccupati. La cosiddetta pensione di cittadinanza in parte sarà coperta dalle risorse derivanti dal contributo di solidarietà applicato alle Pensioni d'oro.

Stando alle recenti ipotesi dell'esecutivo infatti, si pensa ad un prelievo quinquennale considerando cinque aliquote differenti: 8-10 % per i redditi fino a 130 mila euro lordi annui, 12-14 % per le pensioni fino a 200 mila, 14-16 % per i redditi fino a 300 mila euro, 16-18 % fino a 500 mila e, infine, il 20 % per i trattamenti che vanno oltre il milione e mezzo di euro.

Tra le misure allo studio, anche la proroga fino al 2021 del regime sperimentale donna che consentirebbe alle lavoratrici di lasciare in anticipo il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 58 anni di età anagrafica unitamente ai 35 anni di contributi, Questo optando però per una pensione calcolata esclusivamente con il metodo contributivo.