La manovra finanziaria per il 2019 porta in dote anche la proroga di Opzione Donna, molto attesa dalle lavoratrici negli ultimi tre anni. Ne ha dato comunicazione l'Ansa ieri pomeriggio, riportando il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi inerente l'approvazione della legge di Bilancio per il prossimo anno. Nei giorni precedenti avevamo riportato l'indiscrezione secondo cui un'eventuale proroga avrebbe portato anche a una modifica dei requisiti, rumors poi confermati nella giornata di ieri. Decade infatti il requisito dei 57 anni di età per le lavoratrici dipendenti (58 anni per le autonome), mentre resta inalterato il requisito contributivo dei 35 anni di contributi.

Nuovi requisiti per Opzione Donna

La certezza dei 57 anni decade, i nuovi requisiti per l'accesso alla pensione con Opzione Donna diventano 58 anni - se lavoratrici dipendenti - o 59 anni di età - se autonome - con 35 anni di contributi. Il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri non riporta informazioni aggiuntive ma la proroga dovrebbe essere estesa fino al 31 dicembre 2019. Se la data verrà confermata, le donne per poter andare in pensione dovrebbero maturare i requisiti entro la fine del prossimo anno oppure entro la fine di quest'anno (31 dicembre 2018). A riguardo, si attendono nuovi aggiornamenti nel corso delle prossime ore.

Il regime sperimentale Opzione Donna è destinato alle lavoratrici che intendono andare in pensione prima dei 60 anni pur accettando un ricalcolo del proprio assegno previdenziale interamente con il sistema contributivo.

Ciò comporta una forte penalizzazione sulla prestazione previdenziale, che in alcuni casi può arrivare fino al 30 per cento. Su un assegno da 1.000 euro netti al mese, il taglio potrebbe dunque portare a una decurtazione fino a 300 euro, portando la pensione da 1.000 a 700 euro al mese.

Il Governo mantiene la promessa

Il protocollo Opzione Donna era contenuto nel contratto di governo firmato da Movimento 5 Stelle e Lega Nord prima della formazione del nuovo esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte.

A questo bisogna aggiungere l'impegno formale della settimana scorsa da parte del Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, appena terminato l'incontro con le lavoratrici rappresentanti il Movimento Opzione Donna. Promessa e impegno mantenuti dunque dall'esecutivo M5S-Lega. La proroga della pensione anticipata delle donne segna un passo di svolta rispetto ai governi precedenti, dal momento che il provvedimento era stato atteso invano nel corso degli ultimi 3 anni.