"Da ministro del Lavoro la norma su Quota 100 e reddito di cittadinanza ce l'ho già pronta: sarà in un decreto legge subito dopo la legge di bilancio. Non c'è slittamento", lo ha dichiarato espressamente il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio a margine del question time tenutosi alla Camera. Stando a quanto emerso nella versione aggiornata del documento programmatico di Bilancio, infatti, le due misure-chiavi in tema previdenziale non sarebbero più con efficacia immediata.

Di Maio conferma: 'Misure entro la fine del 2018'

E' questo il motivo che ha spinto lo stesso Di Maio a ribadire che le due misure verranno emanate separatamente alla nuova Legge di Stabilità 2019 con due decreti collegati mentre la nuova manovra si limita soltanto ad individuare i fondi necessari per finanziare le misure.

Stando a quanto affermato da "Quotidiano.net", Di Maio ha chiarito che dopo il voto sulla legge di bilancio da parte del Parlamento che approva il fondo da 16 miliardi di euro, sarà pronto a convocare il Consiglio dei Ministro al fine di preparare il nuovo decreto legge che, come ormai noto, dovrebbe essere emanato entro dicembre.

Quota 100, infatti, potrebbe prendere piede a partire dalla prossima primavera e sarà riservata a tutti coloro che hanno raggiunto i 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di contribuzione effettiva; una misura che riguarda circa 437 mila lavoratori anche se, per via delle ipotetiche penalizzazioni contenute nella relazione dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio non tutti sarebbero disposti ad accettare un taglio sull'assegno previdenziale.

Tuttavia, quota 100 entrerà in vigore con il sistema delle finestre: per i dipendenti del settore privato sono previste quattro finestre a cadenza trimestrale. Cosa assai diversa per i dipendenti della Pubblica Amministrazione per i quali si dovrebbero aprire solo due finestre semestrali mentre i lavoratori appartenenti al comparto scuola la finestra sarebbe una.

Vincenzo Boccia scettico sul reddito di cittadinanza

Stando a quanto affermato da Di Maio non sarà previsto nessuno slittamento e la misura in materia previdenziale dovrebbe diventare operativa alla fine del 2018. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, invece, ha manifestato un certo scetticismo al progetto del nuovo Governo: "Un Paese non si risolleva con il reddito di cittadinanza e le Pensioni ma con il lavoro e l'attenzione ai giovani. Serve un grande piano di inclusione giovani", ha spiegato.