Le ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi mercoledì 7 novembre, riguardano le stime relative a Quota 100 e al dibattito politico riguardante i costi della nuova misura di anticipo pensionistico. Di certo, non mancano le tensioni all'interno del Governo gialloverde, in merito ad un'altra importante questione, quella del decreto sicurezza. Un esecutivo, insomma, che sente il peso della Legge di Bilancio, il giudizio dell'Europa e il complicato rapporto tra Movimento 5 Stelle e Lega che, nonostante il 'contratto di Governo', continuano a mostrare ampie divergenze di vedute.

Sulla riforma pensioni, intanto, il sottosegretario al Welfare, Claudio Durigon, rassicura: 'I primi pensionati con Quota 100 dal 1° aprile 2019'.

Pensioni, Durigon annuncia: 'Primi nuovi pensionati con Quota 100 dal 1° aprile 2019'

Claudio Durigon ha parlato di riforma pensioni, in occasione di un convegno organizzato dalla Cisl, confermando come il 1° aprile 2019 sia la data fissata dal Governo per i primi pensionamenti con Quota 100, per tutti coloro che a gennaio matureranno i 62 anni di età anagrafica e i 38 anni di contributi. Il vice ministro dell'Economia, Massimo Garavaglia (Lega), si dice convinto che Quota 100 sia necessaria per eliminare il 'tappo' che ha creato precarietà sia nel settore privato che in quello pubblico.

Tuttavia, Garavaglia sottolinea, ancora una volta, come Quota 100 debba rappresentare una 'scelta'.

Come riportato dall'agenzia Reuters, si presume che possano essere circa 380mila i lavoratori che accederanno alla nuova misura di anticipo pensionistico. Confermata la volontà del Governo di bloccare a 42 anni e 10 mesi (41 e 10 per le donne) i versamenti contributivi necessari nel 2019 per poter accedere alla pensione anticipata: in questo modo, verrebbe scongiurato l’aumento previsto di cinque mesi.

Salvini: 'Non accetto ricatti', Di Maio 'Sono buono e caro ma adesso basta'

C'è preoccupazione, comunque, per la tensione venutasi a creare tra le due forze politiche di maggioranza, Movimento Cinque Stelle e Lega, per quanto concerne il decreto sicurezza. Matteo Salvini, come riporta il quotidiano 'Repubblica' di oggi, 7 novembre, non esclude addirittura la crisi di governo: 'Cosa faranno?

- si chiede il leader della Lega Nord - Voteranno contro la fiducia sul decreto sicurezza? Voteranno contro il loro Governo? Non accetto ricatti' ha affermato Salvini. 'E' chiaro che se lo faranno, dovranno assumersi la responsabilità di fronte agli italiani' ha aggiunto il vicepremier che ha confermato la sua ferma intenzione di andare, comunque, avanti.

A sua volta, Luigi Di Maio, come riporta il 'Corriere della Sera', si sarebbe con i suoi: 'Al tavolo con Silvio Berlusconi non mi ci sono mai seduto proprio perché volevo riformare la giustizia e fermare i furbetti del quartierino'. Poi il leader del Movimento Cinque Stelle si sarebbe lasciato scappare un 'Sono buono e caro ma adesso mi sto stancando'.

Insomma, gli scenari, nell'immediato futuro, non lasciano presagire nulla di buono per un esecutivo che fatica sempre di più a rimanere in piedi: il 'contratto di Governo' è una cosa, al momento dei fatti, però, i nodi vengono al pettine.