Le ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi lunedì 26 novembre, sono relative, naturalmente, a Quota 100 e alle ipotesi che si stanno formulando in merito alla sua partenza effettiva. Nella giornata di ieri, vi abbiamo riferito in merito al probabile slittamento del primo step del superamento della Legge Fornero al mese di aprile 2019: il quotidiano 'Il Sole 24 Ore', nello spiegare l'esigenza da parte del Governo di ridurre la spesa per le due colonne portanti della manovra finanziaria, ovvero riforma pensioni e reddito di cittadinanza, ha pubblicato la notizia del probabile rinvio per risparmiare una cifra intorno ai 3-4 miliardi di euro.

Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, però, continua a parlare del mese di febbraio, mentre il Governo sta pensando ad una soglia variabile per quanto concerne il divieto di cumulo di reddito da pensione e da lavoro.

Quota 100, Salvini: 'Credo che partiremo a febbraio, gli italiani l'aspettano come una salvezza'

Il vicepremier Matteo Salvini ha smentito immediatamente l'ipotesi di un rinvio di Quota 100: in un'intervista, riportata da Adnkronos, il leader della Lega Nord ha ribadito come gli italiani dovrebbero usufruire della nuova misura di anticipo pensionistico già a partire dal mese di febbraio, considerando 'il tempo tecnico per far partire la macchina' dopo la pubblicazione del decreto, previsto per fine anno, subito dopo l'approvazione della Legge di Bilancio 2019.

Salvini ha sottolineato come Quota 100 interesserà una platea stimata in 600mila lavoratori, 'poi se questa opportunità la coglieranno in 500mila o in 200mila questo non lo posso sapere - ha dichiarato il vicepremier - in tanti, comunque, la stanno aspettando come una salvezza'.

Riforma pensioni, divieto di cumulo con reddito da lavoro: ipotesi soglia variabile

Per quanto riguarda le regole che riguarderanno Quota 100, il quotidiano 'Il Messaggero' sottolinea come Governo e Inps si sono ritrovati venerdì scorso per limare gli ultimi dettagli della nuova misura di uscita anticipata. Oltre al già noto doppio requisito riguardante i 62 anni di età anagrafica e i 38 anni di versamenti contributivi, dovrebbe essere confermato il divieto di cumulo di reddito tra pensione e lavoro.

La novità più interessante, però, è quella relativa alla sua modalità di applicazione: non dovrebbe esserci più la cosiddetta soglia fissa (si era parlato di 3 anni di divieto), in quanto il Governo avrebbe scelto la strada della soglia variabile, a seconda della rilevanza dell'anticipo pensionistico chiesto dal lavoratore. Per esempio, chi anticiperà l'uscita dal lavoro di un anno, non potrà svolgere un'altra attività per un anno, per chi uscirà due anni prima il divieto sarà di 24 mesi e così via, in maniera proporzionale sino ai 5 anni di anticipo pensionistico.

Quota 100, il vero 'boom' di domande è atteso per il 2020

Per quanto riguarda le tempistiche riguardanti l'uscita dal lavoro, secondo quanto riportato da 'Repubblica', sul numero di oggi, lunedì 26 novembre, per i lavoratori privati dovrebbero passare 3 mesi dalla domanda all'Inps all'accesso alla pensione, mentre tale tempistica si raddoppierebbe per il lavoratore statale.

Paletti che potrebbero ridurre sensibilmente la platea dei richiedenti Quota 100: il vero 'boom', però, è atteso per il 2020 e allora il Governo sta pensando all'ipotesi graduatorie per riuscire a fronteggiare un numero ben più alto di domande.