Ieri i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno illustrato al Premier Conte un documento unitario per chiedere modifiche alla legge di Bilancio. Come riferito da Il Sole 24 ore, nelle due ore di faccia a faccia con sei sigle (oltre ai confederali, Confsal, Cisal ed Ugl), Giuseppe Conte ha dato la sua disponibilità all'inizio di un confronto costruttivo con le parti sociali, senza però specificarne i tempi.

Pensioni anticipate: Quota 100 primo passo, ma non basta

I leader della Cgil, Cisl e Uil sono convinti che la quota 100 (la misura cardine su cui punta il Governo giallo-verde) sia un buon punto di inizio per intavolare un dibattito previdenziale costruttivo con l’esecutivo, ma certamente portando con sé paletti limitanti, non può essere considerata l'àncora di salvezza per tutti i lavoratori che attendevano lo ‘smantellamento o il superamento’ della riforma Fornero.

Nella Manovra non si menziona la pensione di garanzia per i giovani, nulla sui lavori gravosi, mancano i riferimenti alla separazione tra assistenza e previdenza, nulla su politiche riguardanti le donne, né sui lavoratori precoci. Andrebbero altresì tutelate, secondo le parti sociali, anche le categorie maggiormente disagiate che ad oggi rientrano nell'ape sociale e che se la misura non verrà prorogata si troveranno in seria difficoltà dal 2019.

Il Governo su cosa deve puntare?

Nel documento un chiaro riferimento, seppur senza che venga menzionato, è al reddito di cittadinanza, a cui i sindacati si dicono sostanzialmente contrari: bene lavorare su misure di contrasto alla povertà, dicono, intensificando anziché eliminando il Rei ( reddito di inclusione), ma no a provvedimenti di mero assistenzialismo.

Occorre in primis creare lavoro, concentrarsi su misure espansive e di investimento per rilanciare il Paese. Gli oltre 22 miliardi di spesa di deficit, dicono all'unisono Cigl, Cisl e Uil, dovrebbero servire per sostenere nuove politiche che mettano al centro il lavoro, specie per giovani e donne, le categorie maggiormente disagiate.

Inoltre sarebbe importante puntare su innovazione, scuola e messa in sicurezza del territorio. Un dibattito interessante quello a cui i sindacati per la prima volta dalla nascita del Governo giallo-verde sono chiamati, resta da comprendere quanto riusciranno ad ottenere nella prossima manovra 2019. E se gli eventuali aggiustamenti, pro innovazione, potrebbero essere in linea con le richieste di Bruxelles.