Il Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto approvare il decreto su quota 100, reddito di cittadinanza e la proroga dell'opzione donna è slittato. Nonostante questo imprevisto, per le donne sembrano esserci buone notizie: dopo giorni di indiscrezioni, pare ormai cosa fatta per le nate nel 1959 e 1960 la proroga dell'opzione donna. La bozza del decreto che sta circolando sui principali media italiani ricomprende infatti le nate entro il 31 dicembre 1959 se autonome e 31 dicembre 1960 se dipendenti che abbiano maturato al 31 dicembre 2018 almeno 35 anni di contributi.

Sui social nei gruppi 'proroga opzione donna al 2018' e 'movimento opzione donna' trapela contentezza in attesa di poter leggere il testo ufficiale. I dettagli.

Quota 100, opzione donna e reddito di cittadinanza: ci siamo

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (nel corso del programma ‘Porta a Porta’ condotto da Bruno Vespa) aveva anticipato che il decreto sul reddito di cittadinanza e la quota 100 sarebbe stato portato in approvazione giovedì 10 gennaio, ma il Consiglio dei ministri è slittato e probabilmente si terrà entro la fine della prossima settimana. Il decreto sarà uno solo - dice Conte - e si sta lavorando ad un documento onnicomprensivo su Pensioni e Reddito di cittadinanza. Poi verrà varato il codice per la crisi d’impresa e di queste prime riforme essenziali - dice il Presidente del Consiglio - l'Italia ne ha assoluta necessità.

Attendono con ansia di poter leggere il decreto le donne, che sui social in questi giorni postano in continuazione tutti gli aggiornamenti relativi alla proroga, che se fino a ieri sembrava poter comprendere solo le nate nel 58/59 ora pare aver esteso la proroga anche alle nate nel 1960, che ovviamente stanno tirando un sospiro di sollievo.

Progoga Opzione donna 2019: i requisiti richiesti

Stando alle ultimissime novità, la bozza del decreto conterrebbe la versione che permetterà alle lavoratrici che hanno maturato i 35 anni entro il 31/12/2018 e sono nate entro il 31/12/59 o il 31/12/60 di poter uscire prima dal mondo del lavoro, con assegno ricalcolato con il contributivo.

Ma vi è ancora, chi, come ad esempio le iscritte al 'comitato opzione donna le escluse', fanno notare con un nuovo tweet (pubblicato anche su Facebook) indirizzato all’onorevole Durigon, sottosegretario al Ministero del Lavoro, come anche la nuova bozza abbia mancato l’obiettivo promesso inizialmente. Il tweet cita: “Tutte le donne potranno andare in pensione a 58 anni dopo averne lavorati 35” significa che per il 2019 – dipendenti nate entro il 31/12/1961 e autonome entro il 31/12/60 - contributi maturati entro il 31/12/2019. Il tweet termina con l’hastag: “tuttenessunaesclusa”.