Il maxi decreto unico su Quota 100 e reddito di cittadinanza è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per l'entrata in vigore delle nuove misure in materia previdenziale. Come ormai noto, il nuovo canale di uscita riguarderà circa 290 mila lavoratori nel primo anno di applicazione; un numero che potrebbe raggiungere le 700 mila unità nel prossimo triennio.

Quota 100 in via sperimentale

La famigerata quota 100, infatti, è una misura in via sperimentale che potrà essere utilizzata solo per tre anni mentre a partire dal 2022 entrerà in campo l'uscita anticipata con Quota 41, ovvero, dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di anzianità contributiva indipendentemente dall'età anagrafica.

Tuttavia, la riforma appena approvata, riguarda soprattutto i nati tra il 1952 e il 1959 che ad oggi hanno meno di 67 anni di età anagrafica e 36 anni i versamenti contributivi.

Stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Corriere della Sera", infatti, l'articolo 22 del decretone targato Lega-Movimento 5 Stelle e dedicato ai Fondi di solidarietà bilaterali, prevede che il pensionamento anticipato potrebbe essere concesso anche a tutti coloro che hanno un'età inferiore dei 62 anni. Un lavoratore, quindi, potrà lasciare il lavoro a partire dai 59 anni di età anagrafica ma dovrà provenire da un settore dove venga costituito, con un accordo tra imprese e sindacati, un Fondo di solidarietà.

Possibilità di uscita con lo 'scivolo'

Tuttavia, il lavoratore che deciderà di uscire in anticipo dovrà stipulare un accordo con l'azienda che dovrà garantire l'assunzione di nuovo personale volto a sostituire il lavoratore uscente. In questo caso, l'azienda dovrà erogare un assegno straordinario per il sostegno del reddito fino a quando il lavoratore non raggiunga il requisito per l'uscita con Quota 100 (62+38).

Tale norma, riguarderebbe anche i lavoratori che ad oggi hanno 57 anni di età anagrafica e 33 anni di versamenti contributivi visto che, nel 2021 raggiungeranno i 59 anni di età e 35 anni di contribuzione.

Come riporta "Il Messaggero", invece, il sistema di uscite anticipate con il meccanismo Quota 100 non è obbligatorio e non tutti sono costretti a beneficiare della misura visto che, anticipando l'età pensionabile si potrebbe andare incontro ad una penalizzazione fino al 3,5% per ogni anno di anticipo rispetto alle norme dettate dalla precedente riforma pensionistica targata Elsa Fornero.