Oggi 25 febbraio è una giornata molto importante per quanto riguarda il decreto sulle Pensioni e sul reddito di cittadinanza. Il cosiddetto "decretone" infatti arriva in aula al Senato per il via libera di Palazzo Madama che dovrebbe arrivare al massimo giovedì. L’agenda odierna è piena, con in calendario anche il summit governo-sindacati che avrà come argomento proprio la materia previdenziale. Ci sono ancora alcuni emendamenti che necessitano di valutazione al Senato, ma la partita sulle misure previste dal decreto non finirà con l’esame di Palazzo Madama, perché sono attese numerose proposte correttive per il passaggio successivo, quello di Montecitorio e della Camera dei Deputati.

In tale sede probabilmente e come sembra trapelare da diverse indiscrezioni da fonti vicine al dossier pensioni e reddito di cittadinanza, potrebbero sopraggiungere correttivi importanti anche se le risorse per le coperture, come sottolinea il quotidiano “Il Sole 24 Ore”, sono e resteranno il fattore principale da risolvere.

Molte proposte sul piatto

Per il reddito di cittadinanza si starebbe valutando un ritocco che aumenterebbe le soglie dei possedimenti in banca o alle Poste che oggi sono fissate a 6.000 euro per i single e fino a 10.000 euro per le famiglie numerose. Sempre in tema di disabilità inoltre, si pensa ad un intervento volto a garantire ad anziani o disabili gravi l’erogazione della pensione di cittadinanza.

In materia reddito di cittadinanza si mira ad allargare il campo degli incentivi offerti alle aziende che assumeranno soggetti provenienti dal programma, estendendo il benefit non solo alle assunzioni a tempo indeterminato, ma anche per la stabilizzazione di quelli precari o per le assunzioni non a tempo pieno. Un’altra idea è quella di allargare il riscatto di laurea agevolato anche a soggetti over 45, spostando il tetto previsto a 50 anni.

Infine sulle pensioni anticipate che da quest’anno funzionano con le finestre mobili trimestrali, si pensa a cancellare questo fardello per i lavori gravosi.

Correttivi anche per quota 100 e reddito di cittadinanza?

Come dicevamo oggi in Senato comincia l’esame che porterà alla votazione da parte dei senatori del decretone. L’incognita coperture è sempre il problema maggiore.

I lavori di cura di casa, figli e famiglia che non permette a molte donne di accedere a quota 100 per esempio, oltre che argomento che i sindacati da sempre hanno a cuore, rappresenta una delle ipotesi di limatura anche di quota 100. Per le lavoratrici madri per esempio, se si trovano ad avere nel nucleo familiare figli disabili, la quota 100 potrebbe essere corretta spostandola di fatto a quota 97. In pratica, le donne nella condizione prima citata, potrebbero ottenere uno sconto in termini di contribuzione richiesta che scenderebbe da 38 a 35. Più difficile perché riguarderebbe una platea di lavoratrici nettamente maggiore e quindi con coperture maggiori da trovare è la proposta di concedere a tutte le madri uno sconto di 4 mesi per ogni figlio avuto.

Il summit con le parti sociali

Da tempo rivendicato dai sindacati, un incontro in materia pensioni con il governo è stato calendarizzato per oggi. Le tre sigle sindacali della “Triplice”, cioè CGIL, UIL e CISL sono state convocate al Ministero del Lavoro proprio per affrontare le problematiche del sistema previdenziale che come dimostra la manifestazione unitaria di inizio febbraio a Roma, sono ancora molteplici nonostante il varo di quota 100. Oggi al tavolo della discussione i sindacati che pure si sono detti soddisfatti dell’ingresso nel sistema di quota 100 e opzione donna, torneranno a chiedere al governo interventi che erano il succo di quella fase 2 di trattative che tra fine 2017 e inizio 2018 erano argomenti centrali degli incontri con l’allora governo PD.

Pensione di garanzia per i giovani, commissioni di valutazione per trovare altre attività lavorative da considerare gravose, previdenza integrativa e maggior riconoscimento per i lavori di cura per le donne sono gli argomenti che i sindacati rimetteranno in pista probabilmente oggi.