Le ultime novità sulle pensioni ad oggi 17 febbraio 2019 vedono emergere nuovi dati da parte dell'Istituto pubblico di previdenza, con i quali si sancisce il traguardo delle 50mila richieste di accesso flessibile alla quiescenza. La nuova opzione di uscita a partire da 62 anni di età e 38 anni di contribuzione continua quindi a cogliere il favore dei lavoratori in età avanzata, sebbene il processo di conversione in legge del cosiddetto "decretone" sembra andare incontro a qualche incertezza in Parlamento.
Pensioni anticipate e Q100: Roma si mantiene in testa per numero di domande
Entrando nel dettaglio delle informazioni diffuse dall'Inps scopriamo che le richieste di pensionamento tramite quota 100 hanno raggiunto quota 49922. Di queste, la provincia di Roma è quella che ne ha raccolto il numero più alto, con 3875 pratiche di quiescenza. Segue Napoli con 2393 domande e Milano con 1895 pratiche. Troviamo quindi Bari con 1273, Catania con 1263 e Torino con 1251. Per trovare l'ultima in classifica dobbiamo invece rivolgerci a Fermo (nelle Marche), dove le domande ricevute dalla sede locale dell'Istituto pubblico di previdenza sono state appena settantacinque. La distribuzione geografica delle domande colpisce per il boom verificatosi al centro - sud, posto che le ipotesi e stime iniziali parlavano di una misura pensata maggiormente per i lavoratori del Nord Italia a causa dell'elevato vincolo contributivo.
D'altra parte, molti candidati al nuovo strumento di pensionamento potrebbero essere persone che vivono situazioni di disagio in età avanzata e tra questi anche disoccupati.
Riforma pensioni, situazione complicata in Senato
Nel frattempo prosegue la discussione parlamentare per la conversione della quota 100 e degli altri provvedimenti di riforma del settore previdenziale in legge presso il Senato. Al momento la situazione sembra essere entrata in stallo, con la maggioranza che procede a rilento nella verifica del decretone. La Commissione lavoro si è riunita lo scorso venerdì per circa 30 minuti, rinviando però la prosecuzione dei lavori all'inizio della nuova settimana. Durante la breve discussione si è però concretizzato il ritiro dell'emendamento che prevedeva il taglio degli assegni dei sindacalisti, bocciato anche nella Commissione bilancio. Il decreto è comunque atteso per la discussione in aula tra mercoledì e giovedì prossimo.