Un vero successo quello di Quota 100, che ad oggi ha superato di gran lunga le 66 mila richieste di anticipo pensionistico, una cifra che supera qualsiasi altra riforma previdenziale messa in atto prima d'ora. Paragonando il tutto al periodo dei Governi Renzi e Gentiloni, tra il 2017 e il 2018, le domande inoltrate nello stesso ambito si erano assestate a 59.400. Inoltre se si considera il periodo tra il 2012 e il 2018 con le otto salvaguardie pensate per garantire un pensionamento con i requisiti pre-Fornero ai cosiddetti “esodati” sono andati in quiescenza poco meno di 147mila lavoratori, se si considera che tale dato comprende anche le oltre 12.500 domande dei lavoratori impegnati in attività usuranti usciti prima, si può comprendere quanto i numeri siano lontanissimi dal boom di domande innescatosi nelle ultime settimane.

Sono ovviamente numeri provvisori quelli relativi al provvedimento di uscita Q100 perché si deve ancora conoscere il numero delle domande presentate e poi accettate, ma i dati segnalano già il record di 20 mila domande in più presentate ogni settimana rispetto alle richieste avanzate con la Legge Fornero.

Pensioni anticipate, quali effetti negativi?

Quota 100 consentirà l'accesso alla pensione anticipata, essendo una misura di natura sperimentale dal 2019 al 2021, per i prossimi tre anni tutti i lavoratori con almeno 62 anni d'età e 38 di contributi. Un dato da evidenziare è che ogni settimana sono oltre 20000 persone a chiedere l'uscita dal mercato del lavoro, questo potrebbe causare anche un effetto negativo, ossia un calo di forza lavoro e di potenziale produttivo.

Ma per essere certi di questo eventuale problema si devono attendere le valutazioni che Bruxelles sta per fare sulla misura previdenziale che a giorni saranno disponibili. Il governo però, dalla sua, è certo che l'introduzione del reddito di cittadinanza farà fronte anche a questo problema creando nuovi posti di lavoro. Anche l'Inps ha fatto le prime stime sul trend futuro relativo all' uscita anticipata, se il boom di richieste fosse confermato.

Pensioni, quota 100 più richieste di quelle previste?

Stando ai dati verificati dall'INPS se le domande per rientrare in Quota 100 continuassero ad aumentare in questa misura, si prevede dunque per fine marzo una richiesta complessiva di pensionamento anticipato di oltre 150 mila domande.

Questa sarebbe una cifra che supera la metà di quello che aveva previsto il governo che aveva considerato un 85% per quanto riguarda il settore privato e un 70% per i lavoratori statali.

Ricordiamo, invece, che per quanto riguarda il settore scuola, il tempo é tiranno, perché chiunque volesse fare domanda per rientrare nel pensionamento dovrà farla entro il 28 febbraio 2019. I dati sulle uscite con quota 100 comunque sono approssimativi, per conoscere le reali cifre di chi realmente uscirà con questo provvedimento si dovrà attendere il 1 Aprile 2019, quando le prime Pensioni verranno erogate.

Boom domande, basteranno le risorse?

Sull’ipotesi di 290mila nuove pensioni quest’anno è stata impegnata una maggiore spesa per 3,7 miliardi, che sarà incrementata l'anno successivo a 7,8 e 8,3 il prossimo 2021. Solo la fine di questo triennio di sperimentazione si potrà conoscere l'effetto di questo nuovo provvedimento.

I primi dati sull'entrata in vigore di quota 100 si avranno solamente dopo il mese di aprile, e solo allora si saprà se il budget previsto dal Governo per quota 100 è stato sufficiente o se l'esecutivo dovrà realmente valutare l'idea inserita nella legge di bilancio ossia utilizzare come “vasi comunicanti” i fondi stanziati per “quota 100” e quelli per il reddito di cittadinanza, che potrebbero dunque compensarsi e garantire comunque tutte le uscite con quota 100.