Dal Ministro dell'Interno Matteo Salvini arriva una nuova presa di posizione in merito alle nuove pensioni anticipate tramite quota 100 ed al dibattito che si è sviluppato circa la riduzione dell'assegno. Il nodo del contendere è l'importo erogato dall'Inps con il ricorso al prepensionamento rispetto alla maturazione dei criteri ordinari di quiescenza. Un tema che risulta al centro dell'attenzione visto l'elevato interesse verso la nuova opzione di flessibilità presentata con il decretone e disponibile a livello operativo da circa una settimana.
Pensioni flessibili, la presa di posizione del Ministro Salvini
Secondo il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, la questione della riduzione dell'assegno con la nuova opzione di flessibilità è mal posta. Lo afferma attraverso un post sul proprio account Twitter, con il quale riporta un recente servizio televisivo della trasmissione Porta a Porta. "Penalizzazioni con quota 100? Falso!" dichiara quindi l'esponente leghista, evidenziando i contenuti del video. "Non avrei potuto spiegarlo meglio. E i ringraziamenti di chi potrà andare finalmente in pensione, fino a cinque anni di anticipo rispetto all'iniqua legge Fornero, sono la miglior ricompensa dei miei sforzi".
All'interno del video si chiarisce che alla nuova opzione di flessibilità non si applica alcuna penalizzazione, ma l'importo del futuro assegno appare inferiore per via della minore contribuzione. "Prendiamo questo caso" si sente nel video: "un lavoratore con 39 anni di contributi e 62 anni di età. Con quota 100 matura una pensione lorda di 1476 euro. Abbiamo fatto una proiezione nel caso in cui stia a lavorare fino a 43 anni andando in pensione nel 2023. Prenderebbe 1600 euro, 123 euro di differenza. Però deve lavorare altri quattro anni".
Uscite anticipate con la quota 100: la riduzione dell'assegno non è una penalizzazione
Negli scorsi giorni la discussione sul tema si è fatta molto accesa, dopo che diversi quotidiani nazionali hanno pubblicato le proiezioni di alcuni istituti di ricerca in merito alla possibile riduzione dell'assegno.
Rispetto alla maturazione della pensione di vecchiaia, con la quota 100 si perde infatti dal 10% al 30% del futuro importo. Effettivamente non si tratta di una vera penalizzazione, visto che anche facendo ricorso ad altre opzioni ordinarie di prepensionamento rispetto all'uscita di vecchiaia si ha una diminuzione dell'importo erogato dall'Inps. Bisogna però tenere presente che il nuovo meccanismo di prepensionamento prevede il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro dipendente o autonomo, pertanto una volta che si deciderà di andare in quiescenza non sarà più possibile effettuare ulteriori versamenti contributivi.