Quota 100 è una nuova misura di pensione anticipata che l’attuale esecutivo ha deciso di sperimentare per il triennio 2019-2021. La misura in linea generale, offre un anticipo rispetto alla attuale pensione di vecchiaia a 67 anni, da uno a cinque anni. Infatti servono almeno 62 anni di età ed almeno 38 di contributi versati. Il decreto da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale però, offre un anticipo ancora maggiore per lavoratori alle dipendenze di aziende che intendono snellire e riorganizzare il proprio organigramma. In pratica, possibile lasciare il lavoro anche a 59 anni, sempre con quota 100, ma solo dopo che queste aziende avranno sottoscritto con le organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, accordi per esodo e nuove assunzioni.

Sul sito “pmi.it”, autorevole portale di informazione nel mondo delle piccole e medie imprese, ci sono le prime indicazioni operative su come funzionerà questo particolare scivolo. Un’occasione per i lavoratori che potranno accedere alla quota 100 anche 3 anni prima e per le aziende che svecchieranno l’organico dipendenti avviando il turnover e perseguendo l’indirizzo dell’innovazione. Il pensionato che riuscirà a lasciare il lavoro fino a 3 anni prima dei 62 previsti dalla misura, otterrà un assegno straordinario erogato dai cosiddetti fondi di solidarietà bilaterali.

I fondi bilaterali

L'azienda che promette di assumere potrà anticipare la pensione da quotisti, a quanti abbiano maturato i 59 anni d'età e 35 di contributi.

In pratica, tutti coloro che si trovano a 3 anni da raggiungere le soglie di quota 100. Per questi lavoratori che completeranno i 62 anni di età ed i 38 di contributi tra il 1° gennaio 2019 ed il 31 dicembre 2021, verrebbe riconosciuto un assegno straordinario per tutti i mesi di distanza dalla vera pensione, un autentico assegno di accompagnamento alla quiescenza.

Il costo di questa operazione è tutto a carico dei fondi, che però saranno finanziati proprio dalle aziende sottoscrittrici dei patti con i sindacati. Nella circolare 10 del 2019, l’Inps ha specificato nel dettaglio il funzionamento di questo strumento, specificando che questi assegni potranno essere riconosciuti solo dai fondi già costituiti o in via di costituzione che prevedano possibilità di erogare assegni straordinari di sostengo reddituale.

C’è chi parla di quota 94

Saranno dunque le aziende a sostenere il costo di questo anticipo dell’anticipo. Una possibilità molto importante appannaggio di lavoratori che si trovano a 59 anni di età ed a 35 di contributi, cioè a 3 anni dai 62 richiesti come età ed a 3 anni dai 38 richiesti come contribuzione dalla quota 100 normale. In definitiva, possibile ricevere questa specie di pensione già con quota 94. Sempre come specifica l’Inps, per la riuscita dell’operazione, negli accordi tra parti sociali ed aziende andrà stabilito il numero di assunzioni che l’azienda in questione andrà ad avviare in sostituzione dei lavoratori a cui il fondo erogherà l’assegno straordinario.