In questi giorni è tornato in auge un problema previdenziale nato con la legge Fornero e che ha già visto i vari governi che si sono succeduti, intervenire con vari provvedimenti che evidentemente non sono bastati a sanare definitivamente. Si tratta del fenomeno degli esodati, che si sono trovati di colpo senza lavoro e senza pensione per via della riforma delle Pensioni del governo Monti. Sono stati 8 i provvedimenti di salvaguardia già emanati in passato e adesso, con il decreto su pensioni e quota 100 che è alla Camera per la seconda lettura, l’attuale governo sembra intenzionato a intervenire nuovamente.

C’è chi parla di nona salvaguardia, che resta una opzione ma è anche probabile un intervento con una norma salva esodati collegata alla cosiddetta pace contributiva.

Cosa bolle in pentola per gli esodati

Per consentire l’accesso alle pensioni con opzione donna, con le anticipate, con l’Ape sociale o con quota 100 a coloro che hanno sofferto una interruzione del proprio rapporto di lavoro prima del 2011 e sono attualmente disoccupati, l’esecutivo ha in mente una norma ad hoc. A questi soggetti verrà chiesto un modesto contributo fisso in modo tale da consentire l’accesso agli strumenti previdenziali prima citati, con un meccanismo accelerato. Una soluzione molto attesa da coloro che non sono entrati nelle prime 8 salvaguardie e che nel 2011 avevano lasciato il lavoro perché sicuri di essere vicini alle pensioni e di poter sfruttare gli ammortizzatori sociali come la mobilità, per essere accompagnati alla quiescenza.

La legge Fornero, spostando in avanti i requisiti per le pensioni hanno congelato la quiescenza per questi individui che nel frattempo si sono trovati senza lavoro e senza gli ammortizzatori sociali previsti come prepensionamento. Allo studio quindi una soluzione simile alla pace contributiva che permette dietro versamento di una determinata somma, di coprire i periodi di vuoto contributivo che i lavoratori hanno tra il primo e l’ultimo contributo effettivamente versato.

L’ipotesi salvaguardia

Resta in campo come riporta il sito “guidafisco.it” anche la nona salvaguardia che sarebbe una estensione della ottava perché ne ricopierebbe la struttura normativa e la platea dei beneficiari. Mentre con la norma salva esodati si eviterebbe di riattivare le vecchie regole antecedenti la Fornero per questi soggetti, con la salvaguardi in effetti si consentirebbe a questi esodati di lasciare il lavoro con le regole precedenti il 2012.

Nello specifico per poter accedere alle pensioni anticipate in salvaguardia esodati occorre essere in possesso di determinati requisiti come per esempio i lavoratori in mobilità o in disoccupazione con trattamento speciale edili dopo accordi stipulati prima della fine del 2011 o i lavoratori a tempo determinato che hanno visto cessare il loro contratto tra il 2007 ed il 2011. Come per l’ottava salvaguardia, via libera a lavoratori che durante il 2011 avevano lasciato il lavoro per assistere un familiare disabile ed a quelli che sono stati autorizzati ai versamenti volontari.