L'I.N.P.S. (l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) ha pubblicato sul proprio sito ufficiale il modello per richiedere il cosiddetto 'reddito di cittadinanza' e pensione di cittadinanza, cavallo di battaglia della Politica del ministro del lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio e del Movimento Cinque Stelle. Il modello online, scaricabile dal seguente sito web https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?moduli=true&iidmodulo=842&lingua=it&IdArea=4880, è costituito da nove pagine, cinque da compilare con i propri dati personali e quattro di spiegazione e aiuto alla compilazione.

Il reddito di cittadinanza: cos'è?

Sin da subito, sono state numerosissime le richieste. Chi presenta la domanda, oltre ad essere in possesso dei requisiti necessari per usufruire del reddito, deve dichiarare attraverso un'autocertificazione di aver compreso ed essere consapevole delle sanzioni penali in cui incorre e dei motivi di decadenza della misura economico-assistenziale. Nella domanda è specificato anche che qualora venissero esaurite le risorse finanziarie disponinili, verrà rimodulata l'entità del beneficio economico, così come stabilito dal decreto legge numero 4 approvato lo scorso 28 gennaio 2019. Il reddito o pensione di cittadinanza è un aiuto finanziario rivolto ai nuclei familiari con difficoltà econimiche o che versano in particolari condizioni di disagio sociale, finalizzato a re-inserire il cittadino nel mondo del lavoro.

Il sussidio economico verrà accreditato di mese in mese su una carta prepagata.

Domande a partire dal 6 marzo

Nei centri Inps è già tutto pronto per iniziare a ricevere le istanze da parte dei richiedenti con il termine iniziale previsto per il prossimo mercoledì 6 marzo. La procedura informatica via web è già stata realizzata e testata e dal mese di aprile 2019 trasmetterà il flusso deglii ordinativi di pagamento alle Poste Italiane.

Ma per far sì che la macchina del reddito di cittadinanza diventi a tutti gli effetti operativa occorrono almeno altri quindici atti formali, come ad esempio i decreti attuatuivi per attivare le piattaforme online e i portali internet oppure per monitorare le spese, assumere nuove figure professionali, i cosiddetti 'navigator', siglare accordi con le regioni e gli enti territoriali e riformare i centri per l'impiego. In corso di costruzione anche l'apparato deputato ai controlli in sinergia con le fiamme gialle della Guardia di Finanza e nel rispetto della normativa a tutela della privacy.