Lavoratori precoci, Quota 41, esodati e proroga del regime sperimentale donna; sono questi i prossimi obiettivi che il Governo Conte dovrà attuare prossimamente per superare in via definitiva la Legge Fornero. Nonostante, le numerose polemiche sorte sulla quota 100 e sul cosiddetto reddito di cittadinanza, infatti, l'esecutivo non intende effettuare passi indietro e continua a lavorare sulla stessa linea.

A rassicurarlo è il sottosegretario al ministero del Lavoro Claudio Durigon che mostra i numeri derivanti dalle misure in campo previdenziale dimostrando un certo ottimismo nonostante le organizzazioni sindacali si siano dimostrati contrari alla Quota 100 per via dell'esclusione di oltre metà della platea dal meccanismo del pensionamento anticipato.

Stando alla Cgil, infatti, solo 128 mila lavoratori avranno la possibilità di anticipare l'uscita dall'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di anzianità contributiva. Si tratta di circa 162 mila lavoratori in meno rispetto alle 290 mila unità preventivate dal Governo giallo-verde. Nel contempo, però, si andrebbero a generare circa 7 miliardi di risparmi per il 2019 che potrebbero essere utilizzate per finanziare altre misure e garantire ad una platea più ampia una copertura previdenziale.

Durigon illustra le prossime misure sulla previdenza

Lo stesso Durigon, invece, ha mostrato i numeri sulle richieste di pensionamento giunte all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che lasciano intuire la buona riuscita del pacchetto Pensioni istituito dal Governo: circa 12.500 sono le richieste inoltrate per l'Opzione Donna, altre 7.500 sono le domande presentate per l'Ape Sociale mentre altre 125 mila sono le richieste per Quota 100.

Inoltre, Durigon, ha ribadito la necessità di completare la riforma del sistema previdenziale con altri interventi che potrebbero prendere piede con la prossima Legge di Bilancio.

Si tratta di una nuova misura a favore dei 6 mila esodati rimasti privi di copertura previdenziale, dell'estensione dell'Opzione Donna per le nate nel 1961 e l'introduzione del canale di uscita riguardante la Quota 41 a favore dei lavoratori precoci con lo scopo di garantire loro l'anticipo dell'uscita dopo aver maturato almeno 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dall'età anagrafica; una misura che è prevista alla fine della sperimentazione della Quota 100.

Inoltre, si pensa anche all'introduzione di uno sconto contributivo per le madre con figli.

Calenda contrario a Quota 100

Intanto, l'ex viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda si è dimostrato completamente contrario alle due misure cardini del Governo. Intervenuto alla trasmissione "Mattino 5", infatti, ha ribadito che sia Quota 100 sia il reddito di cittadinanza sono definite la culturale antindustriale del Paese. "Del resto i due più importanti provvedimenti di questo governo, il reddito di cittadinanza e Quota 100, non hanno niente a che fare con il mondo delle imprese", ha concluso.