Da aprile molti italiani in gravi e comprovate situazioni di disagio reddituale, patrimoniale, sociale e lavorativo hanno iniziato a percepire il reddito di cittadinanza. Per fine maggio o al massimo per i primi giorni di giugno, l’Inps dovrebbe aver già predisposto la nuova tornata di pagamenti per chi lo ha già percepito il mese scorso. Infatti l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale dovrebbe dare disposizione a Poste Italiane di effettuare le nuove ricariche delle card entro il 27 giugno, per permettere agli uffici postali, decorsi i canonici 3 o 4 giorni dopo la disposizione, di mettere i soldi materialmente nelle tasche dei beneficiari.

Per il momento la misura è partita come un mero sussidio per disagiati, perché tutto il corollario di politiche attive sul lavoro e di politiche di re-inclusione sociale per il momento non sono ancora partite. La misura infatti prevede al fianco del classico sussidio economico che viene erogato sulle social card gialle di cui tanto si parla, prevede attività, percorsi e programmi che permetteranno ai beneficiari di migliorare la loro situazione sociale e lavorativa. Domenico Parisi, Presidente dell’Anpal, che è l’Agenzia Nazionale Politiche Attive sul Lavoro, ha annunciato l’imminente avvio della cosiddetta fase due del reddito di cittadinanza, la fase che riguarda proprio i progetti personalizzati per soggetti e famiglie percettori del sussidio.

In una lunga intervista al quotidiano “Il Sole 24 Ore” Parisi ha annunciato che dal 24 giugno prossimo, le regioni saranno in grado di dare il via ai programmi.

Cosa succede adesso?

La prima fase della misura introdotta tramite il decreto 4 del 2019 può dirsi completata perché effettivamente le procedure di presentazione delle domande, di rilascio della card e di ricarica dei soldi è effettivamente partita.

Ormai sembra tutto a regime da questo punto di vista, in attesa che il secondo gettito di ricariche arrivi ai beneficiari nei prossimi giorni. Come introdusse il decreto che ha dato i natali al reddito di cittadinanza, la misura prevede che i beneficiari seguano progetti e programmi atti a migliorare la loro condizione sociale e lavorativa, vero obbiettivo che secondo i legislatori il reddito di cittadinanza persegue.

Parisi ha dichiarato che le regioni dal 24 giugno saranno in grado di andare a gestire la fase due convocando i beneficiari del reddito di cittadinanza estrapolando i nominativi dalla piattaforma dove sono registrati. Infatti sempre Parisi ha confermato che la sua Agenzia ha già trasmesso 120mila nominativi che hanno prodotto istanza a marzo e che saranno i primi ad essere avviati ai percorsi personalizzati di inserimento lavorativo. Questi 120mila beneficiari del reddito di cittadinanza potrebbero essere convocati già nell’immediato perché adesso parte la fase transitoria del progetto che avrà scadenza il 24 giungo quando partirà la vera e propria piattaforma digitalizzata.

Navigator e furbetti

Le notizia di cronaca riportano i primi casi di persone che hanno percepito il reddito di cittadinanza non avendone diritto perché lavoravano pur se in assenza di contratto, cioè in nero. Si tratta di una delle fattispecie di condotte che riportano alla definizione di “furbetti del reddito di cittadinanza”, che i legislatori fin dal varo della misura hanno dichiarato di voler combattere duramente. La seconda fase, quella dei corsi di riqualificazione e di formazione prevede che i convocati che non si presentino agli incontri o che non frequentino i corsi, siano immediatamente segnalati all’Inps che potrebbe provvedere all’immediata sospensione del benefit. Sempre per la politica di contrastare chi effettivamente non ha bisogno del reddito di cittadinanza ma lo percepisce lo stesso, la revoca del benefit risulta un evento che potrebbe manifestarsi adesso che dopo il 24 giugno anche i centri per l’impiego diventeranno pronti alle Offerte di lavoro collegate alla misura.

Rinunciare a 3 proposte lavorative provenienti dagli uffici di collocamento per i fruitori del beneficio economico del reddito di cittadinanza porterà alle decadenza del beneficio stesso. Sempre a fine giungo infatti verranno assunti i navigator, i soggetti che lavoreranno alle dipendenze dei centri per l’impiego con lo scopo di assistere ed aiutare i beneficiari a trovare nuova occupazione. E con l’assunzione di queste nuove figure l’operazione di avvio del reddito di cittadinanza potrà dirsi effettivamente conclusa.