Che il reddito di cittadinanza è una misura che si colloca al centro tra uno strumento assistenziale ed uno strumento di politica attiva sul lavoro è abbastanza chiaro, almeno per quello che si legge nel decreto attuativo. Il lato assistenziale è quello legato al solo sussidio erogato sulle card gialle, cioè l'aiuto a famiglie e persone disagiate. Di fianco al sussidio la misura prevede la messa in campo di molte iniziative volte a fare uscire dalla condizione di disagio i beneficiari. Da questo punto di vista già con la Naspi, cioè l'indennità per disoccupati Inps, l'ordinamento aveva previsto una misura chiamata assegno di ricollocazione.

L'Anpal con una determina di queste ore ha confermato l'apertura dell'assegno di ricollocamento anche a chi prende il reddito di cittadinanza. Il tutto recependo quanto previsto dal DL n°4 del 2019.

Politiche attive del lavoro

Corsi, progetti, programmi di riqualificazione e ricollocazione lavorativa saranno messi in atto per ogni singolo fruitore del benefit tramite i navigator.

Il tutto rivolto ad aiutare la ricerca di lavoro dei soggetti fruitori del reddito di cittadinanza e a facilitarne la ricollocazione lavorativa. L'assegno di ricollocazione può rientrare nel novero di questi progetti destinati a disagiati. Naturalmente tale assegno può essere concesso solo ai beneficiari o ai componenti del nucleo familiare del beneficiario, che sono tenuti a firmare il patto di lavoro, ovvero soggetti che sono subito attivabili per la ricerca e l'eventuale accettazione di proposte di lavoro.

Come funziona l'assegno?

L'assegno di ricollocazione non riguarda soldi veri e propri che finiscono nelle tasche degli assegnatari perché si tratta del voucher spendibile presso i centri per l'impiego o presso strutture accreditate. L'assegno sarà riconosciuto automaticamente, già alla convocazione presso i centri per l'impiego per la sottoscrizione del patto di lavoro.

Infatti gli uffici di collocamento verificato che il soggetto convocato (o un suo familiare maggiorenne, non occupato e non alle prese con percorsi di studio o formazione) sia attivabile per le politiche attive sul lavoro, entro 60 giorni sono obbligati a comunicare il nominativo all'Anpal che poi provvederà ad assegnare l'assegno di ricollocazione in base al profilo del beneficiario.

Dopo l'assegnazione ed entro 30 giorni, sarà il beneficiario a decidere a quale centro per l'impiego o agenzia accreditata dall'Inps spendere il buono. La fruizione dell'assegno di ricollocamento blocca il patto di lavoro sottoscritto con l'ufficio di collocamento. Infatti, una volta entrato nel circuito, chi percepisce l'assegno di ricollocamento potrà beneficiare dei servizi di assistenza intensiva nella ricerca di lavoro dell'Anpal con assegnazione di un tutor differente dal navigator, che è la figura prevista per incrociare domanda ed offerta di lavoro nel reddito di cittadinanza. Dal punto di vista dell'importo, l'assegno di ricollocazione ricalca fedelmente quanto stabilito lo scorso anno quando fu varata la misura per soggetti che avevano terminato di percepire la Naspi.

Un assegno graduato in funzione del profilo del beneficiario. In pratica, importi differenti in base al livello di occupabilità del beneficiario. In altri termini, più complicato è trovare un posto di lavoro al soggetto beneficiario, per via delle sue competenze e del campo in cui è specializzato e più alto è l'assegno. Le cifre previste vanno da 250 a 5.000 euro ad assegnatario. Restano identiche allo scorso anno anche le norme relative all'incasso del voucher da parte dei centri per l'impiego. L'assegno infatti verrà incassato solo a lavoro trovato per il beneficiario. Tale valore varia in base alla tipologia di assunzione trovata. Si va da 1.000 a 5.000 euro per operazioni che portano il soggetto assegnatario a trovare un lavoro con contratto a tempo indeterminato.

Per contratti a termine di durata pari o sopra i 6 mesi, gli importi vanno da 250 a 2.500 euro. Solo nel Mezzogiorno sono previste assunzioni per durate inferiori ai 6 mesi, ma solo se superiori a 3 mesi. In questo caso l'importo del voucher incassabile dal centro per l'impiego sarà da 250 a 1.250 euro.