Gli statali che vanno in pensione, anche con Quota 100, riceveranno la liquidazione entro 75 giorni entro un limite massimo di 45 mila euro. E’ quanto contenuto, in sintesi, nel decreto firmato dal ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, per l’anticipo del Tfr per i lavoratori pubblici, penalizzati dalle norme attualmente in vigore in merito al pagamento della buonuscita al termine del rapporto di lavoro.

Secondo le cifre rese note dal Ministero della Funzione Pubblica, dovrebbero essere circa 400 mila gli statali che potranno beneficare nel 2019 dell’anticipo del Tfr, dei quali 150 mila già usciti dall’inizio dell’anno e altri 250 mila che andranno in pensione entro dicembre prossimo.

Anticipo Tfr statali, cosa prevede il decreto

Il decreto firmato dal ministro Bongiorno recepisce quanto previsto dal decreto istitutivo di Quota 100, vale a dire la possibilità per i lavoratori statali di ottenere il Tfr maturato, fino ad un limite di 45 mila euro, grazie ad un anticipo bancario frutto di un accordo quadro tra l’Abi (Associazione bancaria italiana) e i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell'Economia e delle finanze che fisserà le condizioni per la concessione del prestito.

L’agevolazione dovrebbe costituire un nuovo incentivo all’utilizzo dei prepensionamenti di Quota 100 che si aggiunge alla riduzione dell’aliquota Irpef alle some fini a 50 mila euro incassate a titolo di Tfr già prevista per i pensionati che usufruiscono di Quota 100.

Il decreto dovrà ora essere sottoposto al Garante privacy e a quello su mercato e concorrenza per essere poi pubblicato, dopo il parere del Consiglio di Stato, sulla Gazzetta Ufficiale e diventare pienamente operativo.

Liquidazione statali, modalità per anticipo sul conto corrente e restituzione del prestito

Per poter accedere all’anticipo della liquidazione, il dipendente statale che va in pensione dovrà richiedere la certificazione del diritto all’accesso all’ente erogatore del Tfr e, successivamente, rivolgersi ad una delle banche aderenti all’accordo quadro tra Abi e Ministero.

L’istituto bancario, a sua volta, dovrà chiedere conferma allo stesso ente erogatore e, una volta ricevuta, procedere entro 15 giorni all’accredito della somma dovuta. La procedura dovrà concludersi, complessivamente, entro 75 giorni dalla data di richiesta della certificazione all’ente erogatore da parte del pensionato.

L’anticipo della liquidazioni agli statali da parte delle banche avviene nella firma di un vero e proprio contratto di finanziamento la cui restituzione sarà a carico dell’ente erogatore del Tfr, con l’intervento di un apposito Fondo di garanzia statale nel caso in cui l’ente in questione non possa rimborsare l’istituto di credito per quanto anticipato al pensionato.