I rapporti tra Lega e Movimento Cinque Stelle sono spesso tesi. Diversi sono stati i temi su cui la profonda eterogeneità tra le due forze politiche è venuta a galla, ma c'è un punto in cui l'accordo e la solidità del contratto non hanno praticamente mai vacillato: le pensioni. L'obiettivo di superare la legge Fornero, autentico chiodo fisso della campagna elettorale di Matteo Salvini e Luigi DI Maio, è stato, per il momento, centrato con la misura sperimentale battezzata come Quota 100. Ma se dall'Ecofin arriva un chiaro invito addirittura a ritornare alla Legge Fornero, dal governo arrivano invece segnali inequivocabili che si va esattamente nella direzione opposta.

Il governo va in direzione opposta rispetto a direttive Ecofin

Qualche giorno fa le direttive dell'Ecofin, il consiglio europeo dei Ministri dell'Economia dei paesi Ue, aveva messo nel mirino il sistema previdenziale italiano. In particolare, sulla base di un'attenzione certosina nei confronti della situazione dei conti del Bel Paese, era stato consigliato di tornare sui propri bassi, abbandonando Quota 100 e ripristinando ciò che era disposto dalla Legge Fornero. Le reazioni da parte degli esponenti politici non sono state dirette rispetto alle direttive Ecofin, ma sembrano indicare che il governo italiano intende andare in tutt'altra direzione. Per questo risultano particolarmente indicative le dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, uno dei personaggi chiave nella riforma previdenziale in atto ad opera di Lega e Movimento Cinque Stelle.

Durigon, in particolare, si è espresso sulla questione delle pensioni anticipate. Il sottosegretario ha fatto presente che, in vista del 2020, si proseguirà sulla strada di agevolare l'uscita dal lavoro per molti lavoratori. Un occhio di riguardo sarà, però, rivolto alla categoria delle lavoratrici femminili. Saranno, infatti, messe a disposizione delle risorse, come da lui stesso indicato ai microfoni della trasmissione di La 7 "In onda, per prorogare Opzione Donna, riconoscendo alle lavoratrici bonus contributivi a seconda del numero dei figli.

Salvini e Durigon indicano la direzione su Quota 41

L'obiettivo del governo è quello di estendere Quota 41 a tutti. Si tratta di una misura che, ad oggi, consente ad alcune precise categorie i che abbiano quarantuno anni di contributi di andare in pensione. L'obiettivo è fare in modo che sia un'opzione per tutti i lavoratori.

Durigon ha confermato l'intenzione, pur non nascondendo l'impossibilità che ciò possa avvenire entro il 2020. Ancora più chiaro è apparso Matteo Salvini. Non mancando di mandare qualche frecciata all'Ue sulle sue politiche di austerità, ha detto a chiare lettere che "Quota 41 per tutti si farà entro la legislatura". L'attuale legislatura, se dovesse durare fino alla fine, scadrà nel 2023.