Il reddito di cittadinanza è pienamente operativo con le famiglie ed i soggetti singoli che hanno ottenuto l’accoglimento della domanda che sono arrivati già al terzo mese di beneficio. Infatti con la ricarica di luglio chi ha prodotto domanda entro il 30 marzo 2019 ha già percepito 3 mensilità della nuova misura di contrasto alla povertà. C’è una categoria di soggetti però che ha ancora le domande sospese. Si tratta dei cittadini stranieri, provenienti da Paesi non facenti parte della Comunità Europea. Un passaggio burocratico non ancora evaso dal governo infatti tiene bloccate all’Inps le domande per questi stranieri.

Si attende infatti il varo di un decreto attuativo da parte del Ministero del Lavoro per poter sbloccare queste domande ed è un decreto che sarebbe dovuto uscire già ad aprile ma che ad oggi ancora non c’è.

Perché le istanze risultano ancora sospese?

Durante l’iter di conversione in legge del cosiddetto decretone, quello che insieme al reddito di cittadinanza ha prodotto la quota 100 per le pensioni, sono state apportate delle modifiche al testo del decreto. Una di queste riguarda proprio i cittadini stranieri extracomunitari. Il reddito di cittadinanza prevede un particolare requisito per poter essere percepito ed è quello della residenza effettiva in Italia da almeno 10 anni rispetto alla data di presentazione della domanda.

Per gli extracomunitari alla residenza decennale su suolo italiano andrà aggiunta tutta una serie di documentazione proveniente dal proprio paese di provenienza. Questa la modifica introdotta al decretone che è anche la causa dello stallo delle domande di queste persone. Il richiedente extra Ue deve produrre certificazione dello stato di famiglia e della situazione reddituale e patrimoniale dal suo Stato di origine.

Una documentazione che deve essere validata dal consolato italiano di quello Stato e naturalmente tradotta in lingua italiana. Un adempimento oneroso per i richiedenti, sia dal punto di vista della fattibilità che dal punto di vista dei costi. Proprio questo vincolo deve essere oggetto del decreto attuativo del Ministero del lavoro che andrà una volta emanato a sbloccare le domande.

Non è ancora chiaro per l’Inps come devono essere espletate le domande di questi soggetti alla luce della nuova documentazione richiesta.

Una circolare Inps spiega tutto

L’Inps lo scorso 5 luglio tramite circolare ha spiegato i motivi di questa sospensione delle evasioni delle domande per questi stranieri. L’Istituto conferma che il blocco sarà attivo fino a quando il Ministero del Lavoro non provvederà ad emanare decreto di attuazione con cui verrà chiarito quali Stati e quindi quali richiedenti il reddito di cittadinanza saranno esonerati dal produrre la documentazione del loro Paese di origine. Infatti la legge sul reddito di cittadinanza è altamente chiara da questo punto di vista, sottolineando come i certificati reddituali e di stato di famiglia del Paese di provenienza non andrebbero prodotti se lo Stato di cui si tratta è uno di quelli che ha stretto convenzione da questo punto di vista con l’Italia.