"L'ipotesi di non cancellare Quota 100 e lasciarla morire alla sua scadenza naturale darebbe un'importante stabilità al programma di Governo", lo ha spiegato l'ex Ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, dimostratosi abbastanza fiducioso sulla nuova alleanza fra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico.

Come ormai noto, tra i punti del programma del nuovo Governo giallo-rosso, figura l'eliminazione del sistema della Quota 100, la misura bandiera della Lega che consente di anticipare l'uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica e con un minimo di 38 anni di contribuzione.

Stando a quanto riporta il quotidiano "Il Sole 24 Ore", infatti, la Quota 100 assieme al decreto sicurezza potrebbero essere rivisti in maniera radicale allo scopo di ottenere un maggiori risorse finanziarie da utilizzare per scongiurare gli aumenti Iva previsti dal 2020, altra priorità dell'esecutivo targato M5S-Pd.

Padoan: 'Aumentare la produttività'

Tuttavia, l'agenzia giornalistica AGI, sottolinea che l'ex ministro dell'Economia non si dimostra particolarmente soddisfatto della misura in materia previdenziale voluta dalla Lega. Secondo lo stesso Padoan, infatti, il sistema della Quota 100 non favorisce il ricambio generazionale come preventivato dal precedente esecutivo oltre ad essere un intervento che comporta ingenti oneri per le casse statali.

Per l'ex ministro dell'Economia, infatti, occorrerebbe attendere la fine della sperimentazione e lasciare 'morire' la misura da sola al fine di dare maggiore stabilità al programma di Governo. "Le delegazioni ufficiali dei partiti, a quel che so, stanno lavorando con una visione strategica basata sulla crescita sostenibile, verde e inclusiva"; ha aggiunto Padoan che si è fatto promotore di una crescita sostenibile di lungo termine per evitare una 'stagnazione secolare'.

L'obiettivo, infatti, è aumentare la produttività grazie a delle riforme strutturali riguardanti la giustizia, la scuola e la pubblica amministrazione.

Sempre stando a quanto scrive l'AGI, una giusta mossa del neonato governo, potrebbe essere la riduzione del cuneo fiscale visto che, avrebbe un impatto positivo sul reddito delle famiglie e sulle imprese ed incrementerebbe i consumi.

Nei piani dell'esecutivo, inoltre, ci sarebbe anche il rilancio del pacchetto impresa 4.0 e la revisione del decreto sicurezza che disciplina le norme in materia di immigrazione.

Probabili correzioni al reddito di cittadinanza

Quanto al reddito di cittadinanza sponsorizzato dai 'grillini', Padoan afferma: 'Penso ancora che sia uno strumento che voglia conciliare troppe cose diverse, come l’assistenza ai più deboli e la ricerca attiva del lavoro”. Non sono escluse alcune correzioni per facilitare l'inserimento nel mondo del lavoro e per introdurre sanzioni più pesanti per tutti i beneficiari del sussidio che non si presenteranno ai centri per l'impiego nel giorno della convocazione.