Il meccanismo di Quota 100 tanto amato da migliaia di lavoratori italiani potrebbe saltare. Con l'eventuale accordo fra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, infatti, la misura in campo previdenziale tanto sbandierata dalla Lega potrebbe essere cancellata.

Il Governo giallo-rosso punta al salario minimo

Cosa assai diversa, invece, per quanto riguarda il salario minimo sul quale potrebbe scattare l'accordo nei prossimi giorni. Inoltre, l'eventuale Governo giallo-rosso potrebbe mirare anche al taglio del cuneo fiscale e contributivo. In particolare, la proposta verte sull'introduzione di una salario minimo a livello nazionale con lo scopo di incrementare la domanda e di conseguenza anche i consumi oltre all'eliminazione delle disuguaglianze.

Stando a quanto riporta "Avvenire", inoltre, occorrerebbe trovare un'intesa anche per quanto riguarda il cosiddetto reddito di cittadinanza fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle visto che è stato al centro delle critiche dal Partito Democratico per via della confusione creatasi tra aspetti assistenziali e aspetti previdenziali.

Roventini: 'cancellare Quota 100'

Tra le priorità di un Governo giallo-rosso anche l'eliminazione della Flat-tax e della Quota 100 volute dalla Lega. A tale proposito, è intervenuto l'ex ministro dell'economia Andrea Roventini: "Quota 100 è uno spreco inaudito di risorse. Innanzitutto è una misura sessista perché favorisce solo i maschi 50enni del Nord Italia, mentre l'Italia è un Paese di profonde disuguaglianze", ha spiegato.

Tuttavia, per lo stesso economista, chi lascia in anticipo l'attività lavorativa con Quota 100, riduce le proprie spese e l'uscita dei lavoratori più anziani non favorisce il cosiddetto ricambio generazionale. Tale misura, infatti, è stata anche al centro delle critiche da parte della Commissione Europea per via delle ingenti risorse finanziarie richieste che andavano ad incidere in modo negativo sul debito pubblico.

Tra le priorità evitare l'aumento dell'Iva

Sempre stando a quanto riportato su "Avvenire", resta da superare anche l'incognita riguardante le risorse economiche da reperire per evitare l'ulteriore aumento dell'Iva che a partire dal 2020 potrebbe arrivare al 25,2% per quanto concerne l'aliquota ordinaria mentre al 13% sarà quella agevolata.

Per Roventini, infatti, l'aumento dell'Iva comporterebbe il calo dei consumi da parte delle famiglie con conseguenze negative per l'economia italiana. Tra i piani del probabile accordo targato Pd-M5S, anche un intervento denominato "Green New Deal", per combattere il riscaldamento climatico, ovvero, con l'obiettivo di emissione zero entro il 2050. Restano ancora in sospeso, invece, le incognite Alitalia, Autostrade e grandi opere.