Il futuro di quota 100 è tutto da scrivere visti gli scenari che si stanno aprendo dal punto di vista istituzionale. Il nuovo governo formato da Movimento 5 Stelle e Pd potrebbe mettere mano alla misura o addirittura cancellarla. Quota 100, misura prodotta dal primo esecutivo Conte ed a forte trazione leghista, sarebbe dovuta durare un triennio, cioè dal 2019 al 2021. Adesso però non è detto che i soldi stanziati per la quota 100 per il prossimo biennio non vengano utilizzati per altre urgenze amministrative. Un dubbio sacrosanto in vista della prossima manovra finanziaria che attanaglia molti lavoratori che speravano di poter centrare l'uscita dal lavoro nei prossimi anni con il nuovo canale.

E per molti di loro si potrebbe profilare uno scenario orribile, un nuovo caso esodati.

Nuovi esodati?

Con quota 100 è possibile lasciare il lavoro partendo da due requisiti minimi da raggiungere. Per quello contributivo occorrono almeno 38 anni di contributi versati, mentre per quello anagrafico occorrono non meno di 62 anni di età. Una via di uscita nettamente favorevole rispetto al pesante fardello previsto dalla legge Fornero la cui pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni di età. Chi nel prossimo biennio contava di poter lasciare il lavoro col nuovo canale di uscita adesso potrebbe dover rivedere i suoi piani. Potrebbe dover aspettare di raggiungere i 67 anni di età e quindi la pensione di vecchiaia ordinaria se davvero Pd e M5S adesso decideranno di bloccare questa misura che è anche mal vista da Bruxelles.

E chi ha già stretto accordi con le aziende per lasciare il lavoro con quota 100 nei prossimi anni? Questo è un concreto rischio che potrebbe produrre una nuova ondata di esodati. Nella memoria di tutti infatti c'è questa problematica che toccò molti lavoratori nel 2012 quando la Fornero improvvisamente decise di inasprire pesantemente tutto il sistema previdenziale spostando in acanti tutti i requisiti pensionistici.

E ci furono persone, gli esodati, che rimasero senza pensione e senza lavoro proprio perché avevano già accordi di uscita dal lavoro con i datori. È stato necessario provvedere a ben 8 provvedimenti di salvaguardia per aiutare questi soggetti pesantemente vessati dalla Fornero. E adesso c'è già chi si aspetta una fine simile per la cancellazione improvvisa di quota 100, come sottolinea anche il sito "notizie.tiscali.it".

La prossima legge di Bilancio

Resisterà la nuova normativa previdenziale al terremoto politico che sta impattando in questi giorni sul governo? Quota 100 è a serio rischio e di quota 41 per tutti, altro cavallo di battaglia di Salvini, nemmeno si parla più. L'esecutivo infatti ad ottobre sarà chiamato a produrre una legge di Stabilità probabilmente drastica. C'è da scongiurare l'aumento dell'IVA e c'è da varare il taglio del cuneo fiscale, che deve sostituire il progetto flat tax leghista ormai tramontato. In altri termini servono soldi e come al solito potrebbe essere il sistema previdenziale quello a cui attingere. Naturalmente lo stop repentino a quota 100 è lo scenario più drastico ma meno possibile a onor di logica. Dal Pd però sembrano intenzionati a scegliere la via meno dura di confermare la misura solo per il 2020, decidendo di abolirla solo per il 2021.