Le pensioni anticipate tramite quota 100 continuano a restare al centro del dibattito politico, diventando ancora una volta oggetto di discussione nello sviluppo delle recenti consultazioni. Il tema è emerso nuovamente proprio questa mattina, durante l'incontro a Montecitorio tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i rappresentanti della Lega Nord. Alla riunione non era presente il leader del partito Matteo Salvini, che ha delegato ai propri parlamentari il confronto.

Riforma pensioni, sempre più concreto un ripensamento della quota 100

Durante l'incontro con il Premier Conte erano presenti la deputata Lucia Borgonzoni ed il senatore Claudio Durigon. Entrambi hanno riportato il messaggio della Lega, prendendo spunto dalle recenti posizioni di Salvini e chiedendo quindi di "fermare il mercimonio in atto". Parole molto dure e sulle quali ci si prepara alla battaglia politica. I due esponenti leghisti hanno infatti spiegato che "faremo di tutto per far mancare i numeri", così come riportato da Durigon ai giornalisti. Ma a colpire i due esponenti è stata anche la mancanza di garanzie in merito ai prossimi interventi di riforma ed in particolare alla salvaguardia dei provvedimenti presi negli ultimi mesi.

Non è certamente sfuggito agli esponenti leghisti il dibattito di questi giorni sulle autonomie, ma anche sul possibile ripensamento delle pensioni anticipate tramite quota 100. Il meccanismo consente di accedere all'Inps a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di contribuzione, ma sarebbe considerato non sufficientemente inclusivo rispetto ad altre opzioni e quindi passibile di correttivi.

Borgonzoni (Lega) ed i dubbi sull'indirizzo di governo

Stante la situazione, per la Lega ora si tratterà di capire quali punti toccherà ed in che modo si svilupperà il programma del nuovo governo. Dal Premier è emersa comunque l'intenzione di difendere i provvedimenti portati avanti nel passato, "ma ha aggiunto che si siederà a un tavolo per vagliare modifiche".

Una linea che confermerebbe le indiscrezioni circolate già negli scorsi giorni in merito ad un possibile ripensamento o ad una revisione degli ultimi interventi attuati nel campo previdenziale. Per Borgonzoni si è quindi sviluppato "un colloquio tutto sul passato e poco sul futuro". Ma soprattutto, Conte "non ha detto che non toccherà Quota 100 e autonomia. Non l'ha detto e questo ci dispiace" rimarca la parlamentare, sottolineando la mancanza di rassicurazioni al riguardo. L'ennesimo indizio che nel settore della riforma previdenziale il cambio di governo potrebbe coincidere anche con un cambio di passo rispetto ai provvedimenti portati avanti per tutelare i lavoratori ed i disoccupati in età avanzata che vivono situazioni di disagio.