Via libera alla Fase 2 del reddito di cittadinanza, il sussidio economico sbandierato dal Movimento 5 Stelle diventato realtà con la precedente Legge di Stabilità. Sono giunte al termine, quindi, le lunghe attese dei percettori del reddito di cittadinanza che ormai da mesi attendono la collocazione nel mondo del lavoro.

Circa 704.595 beneficiari saranno convocati

La misura, infatti, mira al contrasto della povertà visto che in Italia il tasso di disoccupazione risulta abbastanza elevato e si contano soprattutto molti giovani in attesa di occupazione.

Come riporta l'agenzia di stampa Adnkronos, sarebbero già partite le prime convocazioni per circa 704.595 beneficiari che nei mesi scorsi hanno richiesto il sussidio tanto caro ai grillini. Tuttavia, tutti i convocati saranno chiamati a collaborare con un operatore dei centri per l'impiego e dovranno preparare il bilancio delle competenze oltre ad impegnarsi ad accettare una delle tre offerte di lavoro congrue che gli saranno proposte.

La maggior parte dei beneficiari sono del Sud

La cosiddetta Fase 2 sarà una buona occasione per i navigator che hanno stipulato il contratto di lavoro, di iniziare a fare le prime esperienze presso i centri per l'impiego: si occuperanno, infatti, di fornire assistenza tecnica e di accompagnare il beneficiario del reddito di cittadinanza in un percorso di formazione al fine dell'inserimento nel mondo del lavoro.

Stando a quanto riporta dall'Agenzia delle politiche del lavoro, la maggior parte dei beneficiari del sussidio e che, quindi, sarebbero già pronti ad avviare il percorso formativo risiedono nelle regioni del Meridione: circa 178.370 in Campania, altri 162.518 in Sicilia mentre altri 50.904 in Puglia.

Si studiano sanzioni più severe

Da non dimenticare, che sono previste sanzioni non poche severe per tutti coloro che nonostante siano percettori del sussidio svolgono altri lavori 'in nero' e non resta escluso che con la formazione del nuovo Governo giallo-rosso potrebbero essere introdotte nuove modifiche per quanto riguarda sanzioni più severe per tutti coloro che non si presenteranno nel giorno delle convocazioni.

Il Partito Democratico, infatti, starebbe studiando l'implemento del meccanismo per l'inserimento nel mondo del lavoro. Secondo quanto scrive "Il Mattino", inoltre, è ancora allo studio la possibilità di introdurre una sorta di punizione per coloro che diserteranno la prima convocazione senza giustificato motivo che concerne una sospensione di due mensilità del beneficio.

Mentre chi mancherà al secondo appuntamento potrebbe andare incontro alla sospensione definitiva del pagamento delle card. Inoltre, si pensa anche al capitolo stranieri: i democratici sarebbero contrari al vincolo dei dieci anni di residenza in Italia e contano di abbassarlo fino ai cinque anni visto che risulterebbe penalizzante per gli extracomunitari.