Calcolatrice alla mano, un eventuale ripensamento sulle nuove pensioni anticipate tramite quota 100 potrebbe portare fino a 12 miliardi di euro di risparmi. È quanto emerge dalle recenti proiezioni diffuse da Il Sole 24 Ore, che ha fatto il punto sulla misura evidenziando lo spazio per un intervento correttivo ad opera del prossimo governo giallo-rosso. Secondo quanto evidenziato dal noto quotidiano economico, una riflessione al riguardo sarebbe stata di fatto già avviata dall'esecutivo in fase di formazione. Sembra quindi ormai certo che, assieme al rinnovamento politico, prenderà forma perlomeno un intervento correttivo sull'opzione avviata con la precedente Manovra e che consente il pensionamento anticipato a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di contribuzione effettiva.

Uscite flessibili 2020: due le possibili strategie di intervento

Secondo le ultime indiscrezioni diffuse da Il Sole 24 Ore, attualmente sarebbero due le possibili strategie in fase di studio con le quali intervenire sulla quota 100. La prima potrebbe prevedere una rimodulazione attraverso l'applicazione degli adeguamenti all'aspettativa di vita ai parametri della misura. In questo modo, si sposterebbe in avanti sia la maturazione dei requisiti di accesso, sia la finestra di uscita che attualmente regola i flussi di pensionamento nel privato e nel pubblico. Una diversa opzione prevede invece l'incremento del requisito anagrafico di accesso, portandolo alla soglia dei 64 anni. Attualmente bastano invece 62 anni di età (unitamente a 38 anni di contribuzione) per poter beneficiare dell'agevolazione di stampo previdenziale.

La quota 100 verso la fine della sperimentazione nel 2021

In ogni caso appare ormai scontato che entro il termine già previsto della sperimentazione si dovrebbe arrivare anche alla fine definitiva della misura, senza quindi alcuna possibilità di estensione o proroga. Salvo nuovi cambi repentini di governo, difficilmente l'opzione della pensione anticipata tramite quota 100 potrà sopravvivere ulteriormente.

Più facile invece che il percorso possa subire un'ulteriore abbreviazione. In questo caso la misura potrebbe essere sostituita da altri provvedimenti attualmente in fase di scadenza. Il pensiero va all'APE sociale, una opzione che risulta in scadenza al termine del 2019 assieme all'APE di natura volontaria. Il provvedimento sociale prevede il pensionamento anticipato a partire dai 63 anni di età e con almeno 30-36 anni di versamenti (in base alla specifica situazione di disagio prevista dal legislatore).

Ma l'anzianità contributiva scende a 20 anni per la versione volontaria. Tutto ciò senza considerare che un ulteriore allentamento dei requisiti potrebbe emergere qualora si decidesse di porre termine in anticipo alla quota 100.