Sulla riforma delle Pensioni e in particolare su Quota 100 si è espresso oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ieri ha affrontato la questione anche con i sindacati durante l’incontro convocato a Palazzo Chigi per discutere della manovra economica e finanziaria che il governo giallorosso si appresta a varare e dalla quale ci si attende molto sul fronte delle politiche sociali. Il premier, anche alla luce dei dati aggiornati dell’Inps che parlano di 175mila domande accolte della pensione anticipata a partire da 62 anni con 38 anni di contributi, ha spiegato che la misura non sta riscuotendo il successo sperato, almeno secondo i calcoli fatti in fase di proposta e progettazione da parte del precedente esecutivo.

Tanto che rispetto alle somme stanziate con la precedente legge di Bilancio si risparmieranno 1,5 miliardi di euro che consentiranno senza problemi il proseguimento della misura almeno fino al trienni previsto, come ha assicurato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e come conferma anche oggi il presidente del Consiglio.

Pensioni, le dichiarazioni del premier sulla Quota 100

"Quando si progettava Quota 100 – ha raccontato Conte oggi a Roma sul palco della festa di Articolo 1 - avevo incontrato le partecipate dello Stato. Da una ricognizione fatta a Palazzo Chigi – ha aggiunto il capo del governo - era emersa una buona dose di ricambi tra prepensionamenti e nuove assunzioni”. Ma le cose stanno andando diversamente.

Come del resto in molti già avevano anticipato, le uscite dal lavoro con Quota 100, in ogni caso inferiori rispetto a quelle ipotizzate dal precedente esecutivo, non sono proporzionali alle entrate nel mondo del lavoro.

Conte: ‘Su Quota 100 non c'è stato il riscontro atteso’

“La questione che pesa – ha sottolineato Giuseppe Conte - è che non tutti hanno potuto beneficiare di questa prospettiva e che nell'imprenditoria privata – ha sottolineato - non c'è stato questo riscontro".

Dunque meno pensioni e meno posti di lavoro per i giovani rispetto a quanto era stato previsto dal governo gialloverde. Sul fronte occupazionale stenta nel frattempo a decollare anche la seconda parte del reddito di cittadinanza, quella che prevede le politiche attive per i lavoro. “Un ricambio - ha sottolineato però il presidente del Consiglio parlando della Quota 100 - c'è stato”.

La misura per il prepensionamento a 62 anni con 38 anni di anzianità contributiva, in ogni caso, resta. Almeno per i tre anni previsti dalla norma per la sperimentazione, poi si vedrà. “Attenzione – ha aggiunto infatti il premier avvertendo chi parla di modifiche migliorative - non distruggiamo questo progetto riformatore”.