Una delle opportunità lavorative più interessanti di questo 2019 è il concorso Mibac per 1052 vigilanti, selezione per la quale è necessario per partecipare il diploma di scuola secondaria di secondo grado. Probabilmente il numero delle domande sarà alto, un po' come avviene per tutti i concorsi che vengono banditi dalla Pubblica Amministrazione. In cosa consiste il lavoro di vigilante? Questa figura lavorativa in verità non si occupa solamente di sorveglianza degli ambienti ma anche della prima accoglienza dei visitatori, deve occuparsi anche di fornire delle informazioni storiche e artistiche riguardo i beni culturali.

Una figura che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali vuole potenziare proprio attraverso queste assunzioni. Che non dovrebbero essere le sole per questo 2019, altri concorsi infatti potrebbero essere banditi nei prossimi mesi.

Entro quando si può fare domanda?

Chi vuole partecipare al concorso per 1052 vigilanti Mibac dovrà affrettarsi, perché ormai è rimasto davvero poco tempo per presentare la domanda di partecipazione. La stessa infatti si potrà inoltrare entro e non oltre il prossimo 23 settembre 2019 ed esclusivamente compilando il modulo on line, attraverso le pagine web del sistema Step-One che si trova all'indirizzo internet sulla piattaforma Ripam.

Come sono ripartiti i posti?

Ci sono dei posti a disposizione in quasi tutte le regioni d'Italia per questa selezione. Ben 200 di questi sono in Campania, la regione che offre più di tutte opportunità lavorative, seguita dal Lazio (198) e dalla Toscana (155). Meno di cento posti invece nelle altre regioni: 30 in Abruzzo, 18 in Basilicata, 64 in Calabria, 51 in Emilia Romagna, 7 in Friuli Venezia Giulia, 48 in Liguria, 77 in Lombardia, 15 nelle Marche, 14 in Molise, 57 in Piemonte, 36 in Puglia, 14 in Sardegna, 2 in Sicilia, 20 in Umbria e 46 in Veneto.

In cosa consistono le prove

Per riuscire a conquistare un posto di lavoro i candidati dovranno superare diverse prove. La prima sarà una preselettiva che consisterà in sessanta domande a risposta multipla. Quaranta serviranno per verificare le capacità logico-deduttive, logico-matematiche e critico-verbali del partecipante. Altre venti invece saranno incentrate sulla verifica delle conoscenze del patrimonio culturale italiano e delle normative per la sicurezza sul lavoro.

Non ci sarà alcuna banca dati prevista. Una volta superato questo step, è prevista una prova scritta nella quale sarà accertata anche la conoscenza dell'inglese, delle tecnologie informatiche e del codice dell'amministrazione digitale. Quindi la prova orale, decisiva per diventare vigilante Mibac.