Il termine della sperimentazione alla fine del 2021 delle Pensioni anticipate con quota 100 non sarà indolore: senza un'armonizzazione delle misure pensionistiche, infatti, chi non raggiungerà i requisiti necessari entro il 31 dicembre 2021 dovrà attendere altri cinque o sei anni per andare in pensione anticipata o di vecchiaia con i requisiti richiesti dalla riforma delle pensioni di Elsa Fornero. Uno "scalone" ampio che penalizza i lavoratori nati, soprattutto, nel 1960, il primo anno tagliato fuori dall'eventuale mancata conferma delle pensioni a quota 100 a partire dal 2022.

Le alternative per uscire prima da lavoro potrebbero essere, se confermate, l'anticipo pensionistico Ape social (con uscita a partire dai 63 anni) e l'opzione donna, riservato alle lavoratrici di almeno 58 anni. Ma entrambe le misure pensionistiche sono soggette a paletti e penalizzazioni sull'assegno di pensione che, nei fatti, ne riducono l'accessibilità o la scelta di uscita.

Pensioni anticipate: ultime novità di oggi su quota 100, uscita negata ai nati dal 1960

Uno dei primi a parlare delle penalizzazioni delle pensioni anticipate a quota 100 è stato Tommaso Nannicini. Il senatore del Partito democratico aveva ipotizzato l'esclusione di molti lavoratori dalla quota 100 anche per la propria data di nascita, ricadente pochi giorni dopo la fine del 1959.

Infatti, in mancanza di proroga della misura anche al 2022, chi è nato entro dicembre del 1959 potrà ancora andare in pensione con la quota entro il 2021. Diversamente, i nati dal 1° gennaio 1960 non potranno usufruire della stessa modalità di uscita, ma dovranno rimandare la pensione di cinque o sei anni, attendendo la pensione di vecchiaia a 67 anni (dunque, nel 2027) oppure la pensione anticipata con 42 anni e dieci mesi di contributi (per i lavoratori) o con 41 anni e dieci mesi (per le lavoratrici).

Considerando che il requisito contributivo della quota si raggiunge con 38 anni di versamenti, saranno occorrenti ancora quasi cinque anni (per gli uomini) e quattro anni (per le donne) di lavoro e di versamenti contributivi.

Pensione anticipata: dal 2022 alternativa a quota 100 solo con Ape social e opzione donna

Il risultato della mancata proroga della sperimentazione delle pensioni anticipate a quota 100 dal 2022 sarà il formarsi degli "esodati da quota 100", lavoratori tagliati fuori dalla misura anche per questione di pochi giorni.

Lo stesso Nannicini, in ogni modo, sottolinea in un'intervista concessa a Il Messaggero come le pensioni a quota 100 rappresentino una misura iniqua. Intanto perché avvantaggia i lavoratori che abbiano una carriera contributiva solida, soprattutto gli uomini, creando disparità per le lavoratrici che difficilmente maturano i 38 anni di versamenti richiesti dalla quota. Con il risultato che il governo che dovrà fare la legge di Bilancio del 2021 si troverà in grossa difficoltà per garantire l'uscita agli esodati della quota. "Risulta necessario - secondo Nannicini - fare subito un'uscita morbida dalle pensioni a quota 100, creando strumenti pensionistici forti e strutturati, come l'anticipo pensionistico Ape social per i lavoratori impiegati in lavori gravosi, per i disoccupati e per le persone con disabilità".