Più facile l’accesso al reddito di cittadinanza grazie al nuovo ISEE corrente che, con le novità introdotte dal Decreto Crescita e già in vigore, rendono più agevole e con meno vincoli la richiesta della versione corrente del documento, spesso motivo, fino ad ora, del mancato accesso al sussidio. Il nuovo modulo per la richiesta dell’ISEE corrente è disponibile da lunedì 7 novembre sul sito del Ministero del Lavoro è può essere da subito utilizzato per la richiesta del reddito di cittadinanza, qualora sussistano i requisiti descritti dal decreto 4/2019 che rimangono invariati.

La domanda del reddito di cittadinanza con la novità dell’ISEE corrente

Prima delle modifiche introdotte dal Decreto, per presentare la domanda per il reddito di cittadinanza bisognava produrre l’ISEE dell’anno precedente in quanto devono essere presi in considerazione, per il riconoscimento del diritto al sussidio, i redditi percepiti nell’ultimo anno. Questo comportava che chi fosse rimasto disoccupato da breve tempo non potesse accedere al beneficio nonostante una riconosciuta situazione di difficoltà.

Grazie alle modifiche, invece, è sufficiente che uno solo dei componenti del nucleo perda il lavoro, con conseguente riduzione del reddito familiare di ameno il 25%, si potrà ora richiedere l’ISEE corrente con iil quale presentare domanda per il Reddito di cittadinanza.

Un’altra importante novità che avrà ripercussioni sul Rdc riguarda la possibilità di scegliere, per la presentazione della domanda, tra l’ISEE degli ultimi due anni quello più conveniente in termini di tassazioni e sussidi.

Le novità per ISEE corrente

Le novità introdotte dal Decreto Crescita riguardano in particolare l’ISEE corrente.

Questo, infatti, fino ad ora poteva essere richiesto solo nel caso in cui si fosse verificata una riduzione minima del 25% dell’indicatore della situazione reddituale corrente in confronto a quella dell’ISEE ordinario ed in presenza di:

-cessazione di attività autonoma svolta per 12 mesi almeno;

-riduzione o sospensione del lavoro oppure licenziamento in caso di contratto a tempo indeterminato;

- conclusione di un contratto a tempo determinato purché si sia lavorato, nell’arco dei 12 mesi precedenti, almeno 120 giorni.

Con le nuove regole, invece, si riducono notevolmente i vincoli per la richiesta dell’ISEE corrente, essendo sufficiente che si verifichi una sola delle seguenti situazioni:

- interruzione di un trattamento da parte della pubblica amministrazione;

- riduzione o interruzione di una qualsiasi attività lavorativa;

- variazione della situazione reddituale superiore al 25%.

Le semplificazioni per quanto riguarda l’ISEE corrente riguardano anche il fatto che la sua durata viene portata da due a sei mesi. Tali modifiche comporteranno automaticamente un allargamento della platea per la richiesta del reddito di cittadinanza.