Non bastano le Pensioni anticipate Quota 100, ma occorre una rivisitazione complessiva della legge Fornero per introdurre nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro ma anche il riconoscimento ai fini pensionistici delle differenze di genere e nei lavori svolti. Queste, in sintesi, le ultime dichiarazioni del leader della Cgil Maurizio Landini sul fronte previdenziale che continua a sollecitare il governo sia per quanto riguarda le misure da inserire nella legge di Bilancio 2020 che si appresta a varare nei prossimi giorni sia sull’apertura di un tavolo di confronto governo-sindacati stabile che affronti i nodi da sciogliere durante la legislatura.

"Il problema vero – ha detto oggi il segretario generale della Cgil - è riaprire una discussione sulla revisione della Fornero e Quota 100 – ha sottolineato, come riporta l’Agi - non ha modificato la Fornero".

Pensioni, il segretario della Cgil: ‘Riaprire discussione su revisione Fornero’

E’ ancora in vigore, infatti, nonostante la propaganda del precedente governo gialloverde sul punto e nonostante quanto continua a ripetere il leader della Lega Matteo Salvini – che dice al governo di “non tornare alla Fornero” – la riforma previdenziale varata nel 2011 dal Governo Monti con il sostegno della maggioranza parlamentare di larghe intese alla tedesca che andava dal Partito democratico, allora guidato da Pier Luigi Bersani, a Forza Italia guidata dal presidente Silvio Berlusconi.

Riforma che ha drasticamente innalzato l’età pensionabile oggi a 67 anni per uomini e donne e introdotto pesanti penalizzazioni sulle pensioni anticipate, bloccando così le uscite del lavoro e il ricambio generazionale e determinando, quindi, una crescente disoccupazione dei giovani che avranno in futuro problemi anche sulle pensioni.

"Per noi – ha aggiunto il leader del sindacato rosso parlando con i cronisti oggi a Trani, a margine di un incontro dello Spi Cgil - ci vuole una pensione di garanzia per i giovani”.

Landini: ‘Bisogna finalmente riconoscere che i lavori non sono tutti uguali’

Un punto, quello della pensione di garanzia per i giovani, sul quale la Cgil insiste da molto e che è tra i punti citati nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza.

Tra le proposte su cui insiste la Cgil sul fronte previdenziale il riconoscimento della differenza di genere, dunque un migliore trattamento previdenziale per le donne, ma anche il riconoscimento, ai fini pensionistici, delle differenze dei lavori svolti. “Bisogna finalmente riconoscere – ha detto il segretario della Cgil - che i lavori non sono tutti uguali e occorre introdurre una flessibilità di uscita – ha aggiunto Landini - che permetta alla gente di scegliere quando andare in pensione e soprattutto – ha sottolineato - che i lavori più pesanti debbono essere riconosciuti come tali".