Cambiato il governo, sembrano destinate a cambiare anche le politiche previdenziali. È ciò che sembra emergere dalle prime settimane passate da quando il nuovo esecutivo, sostenuto da Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, non sembra vedere di buon occhio Quota 100. La misura opzionale e sperimentale consente di raggiungere la pensione con anticipo rispetto ai paletti disposti dalla legge Fornero è stato uno dei pochi punti assoluti di convergenza della precedente maggioranza composta da Lega e M5s. L'orientamento, palesato invece dal nuovo Ministro dell'Economia, Gualtieri è quello di far andare Quota 100 ad esaurimento, fatto che si verificherà alla fine del 2021, termine ultimo del periodo per la quale è stata finanziata.

A quel punto potrebbe esserci la possibilità di tornare a quelle che sono le regole previdenziali della Legge Fornero. Proprio su questa possibilità Matteo Salvini ha inteso promettere battaglia da oppositore dell'attuale esecutivo e lo ha fatto in Umbria, durante un comizio a Narni.

Nel 2022 c'è il rischio scalone

Quando si parla di Pensioni, resta sempre in voga il problema della cosiddetta giustizia tra generazioni. Ecco, perché rischia di diventare presto attuale la necessità di individuare un nuovo sistema di uscita flessibile (o potenziare quello esistente) che resti valido anche dal 2022 e che scongiuri la possibilità che i nati a partire dal 1960 si trovino ad avere l'obbligo di lavorare circa cinque anni in più rispetto a chi è nato un anno prima e, fino al 2021, avrà la possibilità di aderire a Quota 100.

Matteo Salvini è stato sempre critico rispetto alla possibilità che una persona di sessantasette anni possa trovarsi a dover lavorare ancora in fabbrica e non a caso, a più riprese, si è detto pronto a più riprese ad essere disposto a tutto per evitare che ciò diventi, fondamentalmente, un obbligo prima di raggiungere la pensione.

Salvini non vuole sentir parlare di Fornero

La campagna elettorale della Lega, prima delle poltiiche del 2018, aveva avuto, tra i capisaldi, il proposito, una volta arrivati al governo, di smontare pezzo per pezzo la legge Fornero. Pur dovendo precisare che, di fatto, la legge Fornero non è mai cancellata e che, di fatto, Quota 100 rappresenti semplicemente un'opportunità di aggirarla sfruttando un sistema facoltativo di uscita anticipata che prevede un assegno comunque calcolato sugli effettivi contributi versati (requisito minimo 62 anni di età e 38 di contributi).

La sua eventuale cancellazione è vista malissimo dal leader della Lega. "A loro - afferma Salvini, in riferimento a chi sta in orbita governativa - non piace Quota 100 e vorrebbero la legge Fornero". "Se proveranno - tuona - a cancellare Quota 100 per tornare alla legge Fornero li teniamo in Parlamento giorno e notte". "Morire - conclude - in fabbrica a 67 anni, o in ospedale o a scuola. Dai!".

Al momento, come detto, il destino di Quota 100, secondo quanto espresso dal ministro dell'Economia Gualtieri, è quello di andare ad esaurimento.