Nel dibattito della riforma delle Pensioni anticipate e del dopo quota 100, proprio nella giornata della manifestazione dei pensionati di ieri a Roma, è intervenuto Carlo Cottarelli facendo il punto sulle pensioni, anche alla luce del mancato aumento dell'età delle uscite di vecchiaia che rimarranno inalterate, con età fissata a 67 anni fino al 31 dicembre 2022. Il mancato aumento della speranza di vita è un indice che dovrebbe far riflettere, secondo l'economista, usando prudenza nell'adozione di una riforma delle pensioni e nel conseguente superamento dei requisiti previsti dalla legge Fornero.

"Il problema fondamentale - ha dichiarato Cottarelli - è che tutti vogliamo vivere più a lungo, ma di conseguenza che si avrà la necessità di lavorare più a lungo. Se la speranza di vita dovesse tornare ad aumentare è giusto che si vada in pensione più tardi". In altre parole, la stabilità della speranza di vita emersa in questi ultimi giorni dai dati Istat può essere presa come una notizia positiva perché fa in modo che non aumenti l'età di uscita per le pensioni. Sarà cosi per le pensioni di vecchiaia fino al 2022, per la quota 100 per i tre anni di sperimentazione dal 2019 al 2021, per le pensioni anticipate dei soli contributi fino al 2026 e per le pensioni anticipate contributive con uscita a 64 anni fino al 2022.

Pensioni anticipate: ultime novità di oggi su riforma quota 100 e quota 41

Inevitabilmente, l'intervista si sposta sulla misura messa in campo dal precedente Governo per ridurre l'età di uscita rispetto alla riforma Fornero con le pensioni anticipate a quota 100. In merito, Cottarelli ha analizzato l'andamento del meccanismo di uscita a 62 anni unitamente a 38 anni di contributi: "Quota 100 è una misura temporanea, che dura tre anni - ha spiegato l'ex Commissario alla revisione della spesa pubblica - Il problema da porsi è cosa succederà al termine di quota 100 alla fine del 2021.

Il Governo precedente aveva in mente di passare alla quota 41 per tutti dal 2022. Io credo - ha incalzato - che si debba tornare alla situazione previdenziale precedente alla quota 100. Si porrà il problema dello scalone, e questo è vero. Lo scalone deriva dal fatto che qualcuno è stato beneficiato dall'uscita a 62 anni, chi ne rimarrà fuori dal 2022 non è che ci perda rispetto alla situazione precedente.

Non credo che lo Stato, nella situazione attuale dei conti pubblici, si possa permettere di trovare altri miliardi di euro per anticipare l'età del pensionamento. A tutti piacerebbe andare in pensione il più presto possibile, ma a pagarne le conseguenze delle pensioni anticipate saranno i giovani, quelli che lavorano o che cercano di trovare lavoro e magari non lo trovano perché le tasse statali sono troppo alte per pagare tutte le spese, tra le quali anche quelle delle pensioni".

Pensioni anticipate: per Cottarelli bisogna tornare alla riforma Fornero, prima di quota 100

Dunque, la riforma delle pensioni anticipate e le decisioni che verranno prese in merito alle uscite a quota 100 dovranno tener conto, secondo Cottarelli, della situazione lavorativa dei giovani e della stabilità dei conti pubblici.

Proprio la spesa per le pensioni, e con essa l'introduzione delle uscite anticipate a quota 100, sono al centro dell'analisi di Cottarelli nel discorso successivo sulla tassazione della Manovra economica e finanziaria del 2020. "Vorrei chiarire - ha spiegato Cottarelli - nella Manovra 2020 ci sono parecchie tasse che, in assenza della Manovra stessa, sarebbero scese per la presenza di un insieme di detassazioni che sarebbero andate a regime. Tenendo conto di questo, la pressione fiscale del prossimo anno rispetto alla dimensione dell'economia sarà soltanto di poco superiore, se non uguale, a quella del 2019. Ci saranno nuove tasse che andranno a compensare una detassazione che ci sarebbe stata alternativamente. Il risultato è che la pressione fiscale, se dovesse aumentare, aumenterà di poco".