Con l'approvazione definitiva della manovra di Bilancio, dopo la votazione della fiducia alla camera dei Deputati, il quadro delle novità normative in vigore dal 2020 è confermato. Tutte le voci, le proposte, le indiscrezioni, hanno lasciato il campo ai provvedimenti definitivi. In parole povere, dalle parole si è passati ai fatti, In materia previdenziale, la manovra ha confermato tutti i provvedimenti inseriti nel testo uscito dal Senato. Non poteva essere altrimenti, poiché a Montecitorio, la manovra economica è arrivata blindata, senza possibilità di correzioni e con approvazione basata sul voto di fiducia al governo.

In materia previdenziale poco o nulla è cambiato. Infatti, sono state prorogate Opzione donna e Ape Sociale, che si allungano di un altro anno, mentre per la quota 100, anche nel 2020 continuerà la sua sperimentazione. Una novità importante che ha trovato conferma con la nuova legge di Stabilità, è il congelamento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia. La pensione di vecchiaia è uno dei due pilastri del sistema, insieme alle Pensioni anticipate e per il 2020, si potrà uscire dal lavoro ancora a 67 anni di età.

Età pensionabile

Il Corriere della Sera ha dedicato un articolo sulla sua versione digitale, con tutte le schede dei provvedimenti inseriti nella manovra finanziaria del governo Conte Bis.

Una di queste schede riguarda proprio la pensione di vecchiaia. L'età pensionabile resta fissata a 67 anni, non solo nel 2020, ma anche nel 2021. Nessuna correzione in corsa quindi, dopo quanto fu stabilito dal decreto del Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze), che recependo i dati dell'Istituto Nazionale di Statistica (Istat), confermò il congelamento del requisito anagrafico per le pensioni di vecchiaia.

Secondo l'Istat, l'aumento della vita media degli italiani all'età di 65 anni è stato minimo. Infatti, l'aumento delle aspettative di vita di questi soggetti con 65 anni di età è stata pari a 0,025 dodicesimi di anni, cioè nemmeno un mese di aumento. Per questo motivo, per il 2020 e per il 2021, l'età anagrafica utile alla quiescenza di vecchiaia resta a 67 anni.

Chi esce con la pensione di vecchiaia nel 2020

Ricapitolando, dopo lo scatto del 1° gennaio 2019, quando le pensioni di vecchiaia salirono da 66 anni e 7 mesi, a 67 anni, come limite anagrafico, nel prossimo biennio non ci saranno ulteriori inasprimenti. Dal prossimo gennaio, in pensione chi arriva a 67 anni di età e contestualmente, raggiunge i 20 anni di contributi. Nel 2020 quindi, potranno sfruttare la pensione di vecchiaia i nati nel 1953. Per lo stesso motivo, anche nel 2021, età e contributi per accedere alla pensione di vecchiaia, resteranno ancora questi. E nel 2021, l'uscita toccherà a tutti coloro che sono nati tra il 1° gennaio 1954 ed il 31 dicembre dello stesso anno.