La nuova manovra di Bilancio del governo entrerà in vigore nel 2020. Il testo della legge ormai è definitivo e visti i tempi ristretti per la sua approvazione, è molto probabile che non vengano apportate modifiche ulteriori dopo gli emendamenti in Senato. Quota 100, la tanto discussa misura di anticipo pensionistico varata dal governo giallo-verde con la precedente finanziaria, resta in vigore anche nel 2020: nessuna cancellazione anticipata quindi, per la sperimentazione della misura nata con la legge n.4 del 28/01/2019, la Quota 100 andrà a scadenza come previsto il 31 dicembre 2021.

Una domanda comune a molti che sono vicini a raggiungere i requisiti di Quota 100 è sul diritto ad uscire dal lavoro con la misura, anch'esse venisse cancellata in anticipo. Un esempio lampante di questi dubbi emerge da un quesito che una lettrice ha sottoposto al sito "orizzontescuola": il diritto a Quota 100 si cristallizza o viene meno nel caso in cui la misura scompaia? In linea generale, anche per la Quota 100 vige il principio della cristallizzazione del diritto. In pratica, chi ha maturato il diritto all'uscita anticipata, non lo perde nel caso in cui la misura di colpo scompaia. Questo però, solo se rispetta determinate condizioni.

La cristallizzazione del diritto in campo previdenziale

Quando si parla di Pensioni, la cristallizzazione del diritto è lo strumento con il quale il diritto alla pensione di un lavoratore viene congelato nonostante sopraggiungano interventi legislativi che non prevedano più la misura utile alla pensione del soggetto interessato.

In parole povere, una volta maturato il diritto alla pensione, se la misura, che di fatto concede quel diritto al lavoratore, è in vigore alla data di maturazione, nulla può essere inibitorio per l'uscita dal lavoro del soggetto. Una regola che vale per le pensioni di anzianità, per le pensioni di vecchiaia ma anche per Quota 100.

Questo è molto importante per le tante discussioni intorno alla Quota 100, in bilico tra chi avrebbe voluto cessarla immediatamente e chi invece ha voluto lasciarla inalterata fino a tutto il 2021.

Il raggiungimento delle due soglie minime per Quota 100 stabilisce il diritto alla pensione

Ad oggi, la Quota 100 può essere richiesta anche nel 2020 e nel 2021, poiché la misura è stata lasciata inalterata dalla legge di Bilancio che presto sarà approvata. Si potrà ancora uscire con 38 anni di contributi minimi e con almeno 62 anni di età, le due soglie minime di accesso alla misura. Per chi raggiunge queste soglie minime per la pensione già nel 2020, nessun dubbio sul fatto che potrebbero lasciare il lavoro anche nel 2021, e addirittura, anche se il prossimo anno il governo decidesse di porre fine anticipatamente alla misura.

In altri termini, se Quota 100 terminasse il 31 dicembre 2020 anziché lo stesso giorno del 2021, chi ha già completato i 38 anni di contributi nel 2020 e si trova con 62 anni o più anni di età già compiuti potrà lo stesso sfruttare la misura anche nel 2021. Questo è l'esempio più pratico di cristallizzazione del diritto alla pensione. Uno strumento che opera nel momento in cui si centrano i requisiti per una determinata misura pensionistica, in vigore alla data di completamento di questi requisiti.