Quota 100 non è stata ritoccata con la legge di Bilancio. Uscita confermata dai 62 anni di età con 38 anni di contributi anche per 2020 e 2021. La sperimentazione di quota 100 arriverà quindi alla scadenza fissata dalla manovra economica di fine 2018. Nel 2020 però, il governo ha già messo in previsione di riaprire il tavolo con i sindacati. Si tornerà a lavorare per riformare il sistema, probabilmente partendo dalle tante proposte di riforma che negli ultimi mesi hanno fatto capolino. Da Tommaso Nannicini a Damiano, dal Ministro Catalfo a Brambilla, le proposte di riforma sono varie.

In questa ottica, va sottolineata una quella di Pasquale Tridico. Il Presidente dell'Inps, da qualche giorno, ha reso pubblica una particolare soluzione riformatrice del sistema previdenziale. Pensioni flessibili e differenziate in base al lavoro svolto e un nuovo meccanismo di adeguamento delle pensioni all'aspettativa di vita.

La pensione a coefficienti

Nel sistema pensionistico italiano, il problema è l'assenza di flessibilità. Questo è ciò che pensa anche Tridico. La legge Fornero ha fissato requisiti troppo rigidi per poter andare in pensione. Non esistono misure previdenziali che tengano in considerazione uscite dal lavoro differenziate in base professione svolta. L'Ape sociale, che è l'unica misura insieme a quota 41, ad essere destinata ai lavori gravosi, viene considerata misura molto più assistenziale che previdenziale.

Proprio sulla gravosità del lavoro, verte la proposta di Pasquale Tridico. Il sistema, secondo il Presidente, andrebbe riformato con misure strutturali e soprattutto flessibili. Dare la possibilità, a chi svolge lavori logoranti, di poter accedere alla pensione in anticipo ed a sua scelta, questa la proposta di Tridico. Ed il meccanismo di questa idea, dovrebbe basarsi su punti o coefficienti di gravosità.

In pratica, si dovrebbe dare un punteggio ad ogni attività lavorativa, in modo tale da prevedere misure pensionistiche con uscite differenti in base a questi coefficienti.

Aumento requisiti per l'aspettativa di vita

Lasciare il lavoro ad età differenti in base alla propria professione, non è l'unico intervento sul sistema che Tridico propone.

Un ritocco andrebbe fatto anche sul meccanismo dell'aspettativa di vita. L'adeguamento dei requisiti di accesso alla pensione, è un meccanismo ingiusto secondo Tridico. Su questo meccanismo, si propone di fermarlo per i lavoratori che hanno compiuto 60 anni di età. Andrebbe imposto l'adeguamento dei requisiti pensionistici, per ogni anno di vita fino ai 60 anni. Dopo tale età, non ci dovrebbero essere più scatti in aumento, perché secondo Tridico, solo così si da sicurezza ai lavoratori in termini di uscita dal lavoro.