Le lezioni a Scuola sono riprese dopo le vacanze natalizie. Scongiurato lo sciopero previsto per lo scorso 8 gennaio, ci si appresta ad una nuova protesta dei sindacati. Al centro della contestazione ci sono gli appalti nelle scuole statali, per i quali non sono state trovate tutte le soluzioni. In data 21 gennaio è in programma uno sciopero nazionale indetto da Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltrasporti, che prevederà anche un presidio a Roma, in Piazza Montecitorio, fissato per le ore 9.30.

Sindacati contro le migliaia di licenziamenti

Il processo di internalizzazione porta alla stabilizzazione di oltre 11 mila lavoratori e lavoratrici ma, allo stesso tempo, conferma migliaia di licenziamenti.

Nel corso dei mesi sono state apportate alcune modifiche, attraverso il Decreto Scuola, ma i sindacati sostengono che si sarebbe potuto fare di più. Infatti, sono in molti a rischiare il posto di lavoro, con altri lavoratori ai quali verrà proposta un’assunzione part-time, con conseguente riduzione del proprio reddito. Per i 16 mila dipendenti delle scuole statali, oggi occupati negli appalti di pulizie ed ausiliariato di ogni ordine e grado, non verrà garantito il posto di lavoro. Infatti, le cifre parlano di 11.236 posti disponibili a fronte di 16.019 posti occupati.

Le criticità segnalate dai sindacati sono molteplici. I posti a disposizione sono nettamente inferiori al personale attualmente inserito negli appalti.

Ci sono poi migliaia di lavoratori ai quali mancano i requisiti per l’internalizzazione e, come già accennato poc’anzi, non vi sono certezze sul mantenimento del reddito percepito ad oggi da tutti. Infine, c’è il taglio di 170 milioni di euro tra le risorse. I sindacati criticano il Miur, nonché il Governo, perché ritengono inaccettabile il fatto che non abbiano avuto coraggio di apportare tutte le modifiche indicate.

Modifiche che avrebbero portato ad evitare la perdita di posti di lavoro.

Si richiedono ulteriori interventi da parte del Miur, prima che il processo di internalizzazione dei servizi di pulizia parta ufficialmente. Ricordiamo che esso avrà inizio dal prossimo 1° marzo. Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltrasporti sollecitano in coro a trovare delle soluzioni, attraverso risorse economiche o ricollocamenti, affinché nessuno dei lavoratori venga lasciato fuori dal processo di internalizzazione.

Qualora non dovesse succedere, si assisterebbe ad un dramma sociale per le famiglie di migliaia di lavoratori e lavoratrici. Un epilogo che i sindacati promotori dello sciopero nazionale vorrebbero scongiurare. In occasione dello sciopero, sono invitati a partecipare tutti, non solo le categorie interessate.